Cosenza

Venerdì 22 Novembre 2024

Processo alle cosche di Cassano, due assoluzioni e venti rinvii a giudizio I NOMI

Due assoluzioni (quella dell’imprenditore Mario Varca e Carmine Saggese ma quest’ultimo per intervenuta prescrizione) e venti rinvii a giudizio. Si apre così anche il rito ordinario del dibattimento che segue l’indagine della Dda di Catanzaro contro le cosche di 'ndrangheta di Cassano. Nell'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Alessandro Riello, sono coinvolti i clan Abbruzzese e Forastefano, nonché imprenditori della Sibaritide ritenuti “prestanome” dei presunti "reggenti" di zona. Il gup Gabriella Pede ha emesso la sentenza nei confronti dei ventidue imputati che hanno deciso di farsi giudicare con il rito ordinario. Per i venti rinviati a giudizio il processo, dinanzi al tribunale collegiale di Castrovillari, inizierà il 17 settembre. L’imprenditore Mario Olimpio Varca, 63 anni, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Cristofaro Salerno, è stato pienamente assolto. Varca è imprenditore molto noto nel cosentino e nell’Alto Ionio e viene così riabilitata la sua immagine dopo che era finito tra gli indagati nello stupore generale. A giudizio vanno Celestino Abbruzzese, 76 anni, alias “Ciccio u zingaro", colui il quale avrebbe fondato lo storico gruppo criminale degli zingari nella Sibaritide, Rosaria Abbruzzese, 50 anni, Gennaro Benedetto, 59 anni, Katia Cairo, 37 anni, Alessia Cerchiara, 31 anni, Domenico Falbo, 46 anni, Giuseppe Falbo, 57 anni, Emilio Ferrara, 47 anni, Tiziana Antonietta Giannicola, 55 anni, Marco Guidi, 34 anni, Luca Laino, 39 anni, Antonio Lo Tufo, 57 anni, Francesco Lo Nigro, 55 anni, Massimiliano Martucci, 45 anni, Lucia Mastrota, 67 anni, Rocco Milito, 51 anni, Giuseppe Mitidieri, 34 anni, Vincenzo Rovitti, 48 anni, Giancarlo Quintino Pio Russo, 70 anni, Mario Russo, 30 anni. A questi venti vanno aggiunti anche altri cinquantotto imputati che avevano deciso di essere giudicati in abbreviato. Tra questi spiccano Luigi Abbruzzese, figlio di Franco, indicato dagli investigatori antimafia quale capo del clan degli Abbruzzese, Nicola “Semiasse” Abbruzzese, zio di Luigi e fratello di “Dentuzzo”, e Leonardo “Nino” Abbruzzese.

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