Controlli ambientali nell'alto Tirreno Cosentino: 3 denunce e sanzioni per oltre 100mila euro
Nel corso delle ultime due settimane, a Scalea e San Nicola Arcella, sono stati effettuati servizi mirati alla salvaguardia del rispetto delle legislazioni in materia di ambiente, lavoro, preservazione della sicurezza alimentare, tutela delle aree costiere demaniali e della pulizia delle acque marine prospicenti ai litorali, effettuati con il concorso nelle operazioni di militari dalla Legione Carabinieri Calabria, dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria e dalla Regione Carabinieri Forestale Calabria. In particolare i Carabinieri della Compagnia di Scalea, dei Nuclei Forestale di Scalea e Cetraro, dei Nuclei Ispettorato del Lavoro e Antisofisticazione e Sanità di Cosenza, unitamente a personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Maratea e con il supporto specialistico di personale A.R.P.A.C.A.L., hanno sottoposto a controllo 3 depuratori, 4 aziende zootecniche, 11 stabilimenti balneari, 1 cantiere edile, 5 vasche di raccolta reflui di altrettanti parchi condominiali, 1 cementificio e 1 autodemolitore. Nel corso delle operazioni sono stati accertati: - lo scarico dei reflui fognari depurati con valori fuori tabella e la compilazione del registro di carico e scarico dei fanghi da depurazione con dati incompleti o inesatti; - in alcuni lidi, l’assenza delle dotazioni di sicurezza previste da specifica ordinanza dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Maratea, illeciti amministrativi in materia di pesca e acquacultura con il sequestro amministrativo di circa 52 kg di prodotto ittico non tracciabile, mancanze igienico – sanitarie e dell’haccp che hanno portato anche alla chiusura di un locale adibito a deposito alimenti; - in un cementificio, violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e il mancato stoccaggio di oli esausti in conformi contenitori. Sono state inoltre deferite in stato di libertà 3 persone (il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile), ovvero l’amministratore unico di una ditta che aveva allestito un cantiere per la ristrutturazione di un’abitazione privata, il proprietario di quest’ultima e il direttore dei lavori per plurime violazioni della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver costruito senza specifiche autorizzazioni in un’area con vincolo paesaggistico e sismico. L’abitazione è stata anche sottoposta a sequestro. Nell’ambito di quest’ultimo controllo è stata verificata anche la presenza di 3 lavoratori non regolarmente assunti. Sono state elevate sanzioni per un totale complessivo di circa 112mila euro, mentre in altre strutture controllate non sono emerse irregolarità di alcun tipo. Infine sono stati effettuati campionamenti in 3 depuratori e in 5 vasche di raccolta reflui da parte di personale dell’A.R.P.A.C.A.L. allo scopo di intercettare eventuali flussi inquinanti e pianificare, in prospettiva futura, ulteriori mirati controlli.