'Ndrangheta, traffico di droga sull'asse Cosenza-Cassano: il pentito Maestri scagiona la nipote
Le “cantate” del collaboratore. Nel corso dell’udienza di ieri del rito ordinario del processo scaturito dall’operazione antimafia Athena sono stati depositati due nuovi verbali del pentito Gianluca Maestri, un tempo rapinatore, poi spacciatore e oggi narcotrafficante. Le nuove dichiarazioni di Maestri, riguardano i rapporti intercorsi con gli Abbruzzese di Cassano, clan di ’ndrangheta da cui i gruppi cosentini della criminalità nomade si rifornivano per l'approvvigionamento di sostanze stupefacenti. Il collaboratore parla sia di alcuni episodi avvenuti tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 e del ruolo di sua nipote, Maria Rosaria Maestri. Maestri (ora assistito dall’avvocato Manfredo Fiormonti di Latina) sottolinea che la nipote «era pienamente consapevole dell’attività di traffico di droga che io svolgevo, così come era a conoscenza del coinvolgimento di Roberto Olibano e di Gennaro Presta (ex marito della nipote)». Il neo pentito ha quindi precisato il ruolo svolto dalla nipote. «Maria Rosaria Maestri» spiega nei verbali «a mio avviso ha commesso delle ingenuità, ma non spacciava direttamente droga» ma «prendeva contatti con un'altra donna con la quale erano “comari” per facilitare le comunicazioni tra me e Nicola “semiasse” Abbruzzese». Dalle carte anche passaggi interessanti che lasciano intuire il contenuto del resto delle conversazioni “omissate” nei verbali depositati in udienza. L’obiettivo del 46enne cosentino sembra sia quello di escludere agli inquirenti che la nipote fosse coinvolta nel narcotraffico o in fatti ancora più gravi avvenuti nella Sibaritide negli ultimi anni. Fatti sui quali sono in corso indaginin da parte della Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla. I verbali depositati dalla procura antimafia, sono pieni di conferme dei rapporti d’affari intercorsi tra Gianluca Maestri e Nicola “semiasse” Abbruzzese. L’ennesima conferma arriva in dei passaggi riferiti a quanto accaduto a Cosenza tra il 3 e il 4 novembre 2019 quando Maestri viene avvisato della visita di un inviato da Timpone Rosso per ritirare qualcosa. È il 4 novembre quando Maria Rosaria Maestri manda allo zio un messaggio vocale avvisandolo dell’arrivo a breve di una persona. A distanza di trentaquattro minuti giunge presso l’abitazione dello zio il cassanese Salvatore Gaetano Colonna. Una visita che Maestri ricorda bene: «la persona che doveva raggiungermi era effettivamente Colonna» racconta infatti al pm antimafia Alessandro Riello.