Un giorno di lotta. Contro la droga. La vendita di sostanze stupefacenti nell’area urbana (e non solo) ha raggiunto livelli parossistici. E la conferma giunge dalle oltre quattromila persone coinvolte in indagini o segnalate alla Prefettura negli ultimi cinque anni. I blitz condotti con costanza dalle forze dell’ordine confermano come la vendita di hashish, marijuana, cocaina e eroina mantengano in piedi l’economia illegale legata sia al sottobosco criminale ordinario che a quello riferibile alle organizzazioni mafiose.
Oggi si celebra la giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito delle droghe e in città la comunità “Il delfino” ha organizzato un incontro alla Casa delle Culture che servirà a riflettere sulla necessità di svolgere attività di prevenzione per arginare il fenomeno. Interverranno don Salvatore Vergara presidente onorario della comunità di recupero, Roberto Calabria, direttore del Servizio contro le Dipendenze (SerD), l’arcivescovo Giovanni Checchinato, il sindaco Franz Caruso e la docente e scrittrice Felicita Cinnante, autrice di un volume che racconta l’esperienza laboratoriale di scrittura creativa fatta con gli ospiti de “Il delfino”. L’incontro-confronto sarà moderato dalla giornalista Rosalba Baldino e vi prenderanno parte offrendo la loro testimonianza due ex tossicodipnedenti.
Spiega Renato Caforio, animatore instancabile delle iniziative promosse anche nelle scuole contro l’assunzione di stupefacenti: «È cresciuto molto il fenomeno del consumo di droghe perchè è diversificata la possibilità di approvvigionarsi sia di sostanze illegali che legali. Per cui quando, 40 anni fa, abbiamo iniziato a “Il delfino” avevamo a che fare solo con gli eroinomani mentre oggi abbiamo di fronte soggetti che assumono variegate sostanze: eroina, cocaina e cannabis. Nel caso della cannabis le organizzazioni criminali produttrici hanno aumentato il principio attivo e la droga può dunque generare disturbi di salute mentale. Questo è un problema serio e sottovalutato». Caforio appare poi particolarmente preoccupato per il futuro di giovani e giovanissimi.
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