Due autobotti dei vigili del fuoco del distaccamento di Paola sono state impegnate per alcune ore sulla collina prospiciente all’ospedale “San Francesco” dove nella notte sono stati incendiati alberi e sterpaglia. Un intenso fumo nero ha investito il nosocomio per diverse ore. Un problema non di poco conto in quanto il fumo e i residui dell’incendio hanno creato particolare disagio e si è stati costretti a sbarrare tutti gli infissi per non consentirne l’ingresso. Le fiamme in particolare sono avanzate all’ingresso secondario del nosocomio nei pressi della farmacia, dell’officina e della dialisi. Ma ancor più grave è il fatto che le lingue di fuoco hanno rischiato di minacciare i bomboloni di ossigeno e gas medicali posti nel piazzale lato mare proprio a ridosso della collinetta. Grazie all’intervento tempestivo dei pompieri che hanno allontanato le lingue di fuoco si è evitato il peggio. Quelli sulla collina accanto il nosocomio sono incendi abbastanza frequenti. Non è chiaro se chi va a bruciare l’erba è forse alla ricerca di erba fresca per il pascolo. Un evento che è stato stigmatizzato dal Pd. «Spero – afferma l’ex consigliere regionale dei democrat Graziano Di Natale – che vengano individuati gli autori di un gesto così scellerato». L’attenzione andrà tenuta alta nei prossimi giorni. L’estate è difatti caratterizzata sul territorio da vasti incendi sulle colline e in periferia. Negli anni un autentico patrimonio boschivo è andato in fumo, ettari ed ettari di macchia mediterranea sono stati distrutti. E in molti casi è stato dovuto dalla mano dell’uomo che ha trasformato il territorio in un panorama dantesco e infernale. Un territorio ormai preda di sconsiderate azioni che stanno distruggendo la flora e la fauna, alterando gli equilibri, del fragile ecosistema della costa tirrenica. La triste storia, quella dei roghi estivi, che da anni si ripete senza soluzione di continuità, ed è diventata una piaga che solo una attenta politica di tutela del suo patrimonio può sottrarre all’insensatezza ed alla cattiveria dei piromani.