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Abramo Customer Care, sciopero dei lavoratori calabresi: "Basta promesse e menzogne"

E' in corso di svolgimento lo sciopero (di 4 ore) dei dipendenti della Abramo Customer Care nei presidi di Catanzaro, Crotone e Montalto Uffugo.

Uno sciopero indetto da diverse sigle sindacali con l'obiettivo di far sentire ancor più la voce dei lavoratori in un clima dove regna ancora l'incertezza rispetto al futuro di numerosi dipendenti che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro.

"Basta promesse e menzogne. Lavoro e dignità sono la nostra priorità", così recita uno dei tanti striscioni esposti.

Da Montalto Uffugo è partita la carovana di mezzi in direzione Rende e Cosenza per continuare a proseguire la protesta davanti alla sede della Tim.

A Crotone serrata dei commercianti a sostegno della protesta

Sono scesi dall’aula consiliare, occupata da lunedì scorso, per protestare nella piazza antistante al municipio dove si sono ritrovati in centinaia. Accanto a loro, i dipendenti della Abramo customer care che chiedono di scongiurare la chiusura della loro azienda, si sono ritrovati il sindaco di Crotone Enzo Voce, il vice presidente della Provincia Fabio Manica, le organizzazioni sindacali della provincia, i rappresentanti delle associazioni di categoria. Tutti i negozi del centro, per solidarietà, hanno abbassato le serrande. I dipendenti hanno annunciato che, in ogni caso, l’assemblea permanente dell’aula consiliare del municipio proseguirà ad oltranza: non si accontentano della proroga della commessa Tim per un altro mese - come annunciato dal governatore Roberto Occhiuto - ma chiedono una soluzione strutturale con l’applicazione della clausola sociale che serva a mettere al riparo gli oltre mille dipendenti che lavorano per Abramo tra Crotone, dove sono oltre 600, Catanzaro e Montalto Uffugo. Ad agosto, peraltro, scadrà il periodo di amministrazione giudiziaria disposta dal Tribunale di Roma e l’azienda avrà davanti solo la prospettiva del fallimento, atteso che l’unica proposta d’acquisto pervenuta da privati prevede di assorbire solo duecento lavoratori. In queste ultime ore numerose sono state le prese di posizione per una positiva soluzione della vertenza da parte di esponenti politici e sindacali e tuttavia questa mattina in piazza i dipendenti hanno letto l’elenco dei 19 parlamentari calabresi e, ad ogni nome, hanno sottolineato in coro: assente.

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