Coppia uccisa a Vicenza il 25 febbraio del 1991: Umberto Pietrolungo, 58 anni, di Cetraro, deve rimanere in carcere. Lo ha stabilito il Tribunale della libertà veneto cui avevano fatto ricorso i legali dell'indagato, gli avvocati Giuseppe Bruno e Marco Bianco del foro di Paola. Pietrolungo, già detentuto per scontare una condanna definitiva per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, viene ritenuto dalla procura vicentina responsabile, insieme con un complice rimasto senza volto, dell'omicidio dell'avvocato Pierangelo Fioretto, 57 anni e della mogole, Mafanda Begnozzi, 52, trucidati a colpi di pistola la sera del 25 febbraio del 1991 nel cortile della lora abitazione nel quartiere Torretti di Vicenza. Pietrolungo è stato incastrato dalla comparazione del Dna e di una impronta digitale rilevati al momento del fatto di sangue dalla Polizia. La traccia genetica era rimasta su un guanto di lattice usato dai killer, l'impronta di un pollice, invece, sul silenziatore di una delle due pistola utilizzate dai sicari contro la coppia. Misterioso il movente del duplice omicidio, compiuto probabilmente su commissione. Pietrolungo si protesta innocente.
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