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Cosenza, le educatrici precarie degli asili nido incontrano l'Amministrazione comunale. L'Usb: “Servizio da potenziare”

Un incontro partecipato e animato quello che si è svolto ieri tra le educatrici degli asili nido comunali insieme al sindacato Usb e l’Amministrazione Comunale di Cosenza, alla presenza del consigliere con delega a questi servizi Ciacco e del dottor Bruno. «La discussione si è svolta all’interno del nido di via Livatino», si legge in una nota dell'Usb provinciale, «e ha visto l’attenta e attiva partecipazione anche di tanti genitori e bambini che frequentano quella struttura e che hanno portato la loro solidarietà alle educatrici, con le quali i bambini trascorrono insieme diverse ore della giornata. In qualità di lavoratrici e rappresentanti dell’Usb abbiamo messo in evidenza le criticità legate alla scadenza della concessione, al bando che dovrà essere pubblicato entro il 31 luglio 2024 (anche se sarà inevitabile una proroga tecnica fino all’espletamento delle procedure dI gara e all’affidamento della gestione del servizio) e abbiamo anticipato plausibili scenari e proposte. Un servizio così importante per i piccolissimi e le loro famiglie, essenziale per tanti motivi evidenti, non può essere sacrificato in virtù di logiche esclusivamente ragionieristiche né schiantarsi contro lo scoglio del dissesto. Una società che si vuole civile e democratica non può realizzare risparmi tagliando sulle risorse destinate alle esigenze delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie. Già la recente chiusura del terzo Asilo Nido Comunale, quello di Largo Vergini, ha ben rappresentato la politica dei tagli che continua a colpire i servizi, di fatto, essenziali, creando un precedente estremamente negativo. Anzi, il servizio deve assolutamente essere potenziato e alle 35 lavoratrici (tra educatrici, cuoche e ausiliarie) vanno garantite condizioni contrattuali migliori. Considerando il dichiarato stato di dissesto, abbiamo avanzato una prima richiesta chiara e realizzabile con il bilancio comunale; l’aumento orario per tutte le professionalità da 3,5 a 5 ore giornaliere. Rispetto alla modalità di esternalizzazione del servizio ci sarebbe tanto da fare ma sappiamo che non è tutto realizzabile nell’immediato, parimenti è impossibile pensare che non si intraprenda (e sin da subito) un percorso di progressivo miglioramento dei livelli salariali. Riteniamo che non sia salvaguardata la dignità di queste lavoratrici con l’attuale contratto che prevede 17,5 ore settimanali e che queste vadano elevate quantomeno a 25 già a partire dal prossimo bando. Si tratterebbe di un impegno di spesa maggiore rispetto a quello previsto verosimilmente di circa 200mila euro, una variazione in bilancio assolutamente realizzabile, una cifra esigua rispetto al grande risultato per le lavoratrici tutte che rientrerebbero in un part-time più dignitoso di quello attuale e migliorerebbero la loro condizione lavorativa nel complesso. Di fatto, nella giornata di ieri si è appurato che l’attuale carico di lavoro delle educatrici è ben superiore non solo rispetto al loro orario (impossibile spessissimo andare via al termine dell’orario di servizio perché le incombenze sono quotidianamente notevoli) ma anche rispetto alle tabelle di riferimento ministeriali in proporzione alle medesime figure full time relativamente al numero di
bambini cui si prestano le dovute attenzioni. Ricordiamo che le due attuali strutture di via Livatino e via Misasi ospitano ben 106 bambine e bambini ogni giorno! Un impegno eccezionale delle lavoratrici, ieri ben riconosciuto anche dalle famiglie presenti, che non può continuare ad essere così mortificato e precarizzato.
L’USB sostiene e condivide le legittime e sacrosante richieste di queste lavoratrici a fianco delle quali si intraprenderanno tutti i percorsi di iniziativa e lotta adeguati. Come richiesto ieri ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, chiediamo che venga espressa in maniera chiara la volontà politica di potenziare complessivamente questo servizio e migliorare le condizioni di chi lo garantisce quotidianamente con il proprio lavoro, a cominciare dallo stanziamento delle doverose cifre nel prossimo bando attraverso l’attuazione della necessaria variazione di bilancio».

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