“Sono fascista, ma amo parlare di don Sturzo”. Bufera sul sindaco di Colosimi: “Ero ironico”
“Apro l’intervento con una frase di don Luigi Sturzo, un antifascista. Io sono fascista, ma amo parlare di lui”. Questa la frase con la quale il sindaco Giovanni Lucia, confermato per il secondo mandato con il voto amministrativo di tre settimane fa, avrebbe inaugurato la consiliatura, all’inizio della seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale. La reazione del gruppo di minoranza, “Adesso Colosimi”, guidata dal giovane renziano Francesco Palermo, segretario provinciale di Italia viva, è stata immediata, sulla scia della sensibilizzazione mediatica sul tema fascismo – antifascismo. Dai banchi della opposizione si sono levate proteste, con il numeroso pubblico presente che rumoreggiava e che invitava la minoranza “a volare alto”, invece di insistere su argomenti “anacronistici”. Il sindaco, dal canto suo, sostiene di non aver voluto quello che gli è stato attribuito: “La mia affermazione aveva un tono ironico, nel senso che ripetevo l’accusa che mi è stata insistentemente rivolta in campagna elettorale per smentirla, tanto che sottolineavo di voler iniziare il mio intervento celebrando la figura di don Luigi Sturzo, in aderenza alle mie convinzioni di cattolico democratico, proveniente da una tradizione familiare notoriamente di confessione democristiana. Mio padre per il suo lavoro fu favorito dall’ex ministro Riccardo Misasi, ed io non lo dimentico”. Palermo e i suoi consiglieri hanno inviato una nota al prefetto di Cosenza per stigmatizzare le parole pronunciate dal sindaco e “nitidamente comprensibili”. “Un inizio che – hanno scritto - ci ha lasciati senza parole, dal punto di vista culturale più che politico. Un evento spregevole che pensiamo ci debba lasciare delle attente riflessioni. È possibile – si sono chiesti tra l’altro - che un Sindaco, nelle vesti di alto rappresentante delle istituzioni repubblicane dell’Italia antifascista, possa permettersi di pronunciare queste vergognose parole?”. La richiesta è che il sindaco venga richiamato al rispetto dei valori costituzionali e democratici. “Non è possibile transigere – ha dichiarato Palermo – sui valori dell’antifascismo”. Lucia esalta la “Colosimi democratica” che, fedele ai valori costituzionali, ha posto fine alla ultracinquantennale egemonia della sinistra. “E forse questo – ha concluso il sindaco – scotta abbastanza per agitare fantasmi”.