A Roma il primato nazionale dei cittadini contribuenti (ben 2.933.704), a Cosenza (con 432.236, che collocano la provincia al 29mo posto della classifica) quello regionale. Se, poi, il discorso si sposta sui redditi dichiarati e l’importo di tasse pagate, allora, i valori si rimescolano e Milano balza in testa alla graduatoria nazionale. Vivono nell’area metropolitana della Lombardia i cittadini ufficialmente più ricchi, con 32.287 euro di reddito complessivo dichiarato, e che sono anche quelli più tartassati con un’Irpef media versata all’Erario di 8.527 euro. Cosenza precipita in fondo, superata da Catanzaro e Reggio, con un guadagno annuale medio di 16.683 euro e con una trattenuta fiscale imposta ai cittadini pari a 3.722 euro. Certo, le condizioni di vita e di occupazione sono diverse, ma i divari territoriali sono evidenti. Lo rivela il report dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre che mette in fila le province più tartassate d’Italia. Tuttavia, sono gli stessi artigiani a puntualizzare un passaggio che chiarisce la differenza nel prelievo fiscale tra territori: «Le aree dove il prelievo Irpef medio è più importante sono anche quelle dove i livelli di reddito sono più elevati. Va altresì segnalato che, verosimilmente, dove si paga di più, la qualità e la quantità dei servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche di questi territori spesso sono di rango superiore rispetto a quelli somministrati nelle altre aree del Paese dove si pagano meno tasse».
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