“Affari di famiglia”: oltre alle richieste di pena in abbreviato a Catanzaro si è aperto il processo per rito ordinario a Paola. E la prima udienza - a Paola - è stata caratterizzata dalla richiesta di verifica dei decreti autorizzativi delle intercettazioni. Si è registrato quindi un rinvio al 22 luglio. Il Tribunale ha difatti chiesto alla Procura di produrre i decreti. Sempre la Procura nominerà un consulente per le trascrizioni. E affiderà in quella data l’incarico. Una verifica quindi decisiva per il proseguo del processo ordinario. A processo a Paola gli imputati sono Gianluca Ambrosi, Massimiliano Biscardi, Dalvio Bruno, Francesco Alessandro Bruno, Giuseppe Calabria, Paolo Carbone, Salvatore Caruso, Paolo D’Amato, Francesco De Rose, Giovanni Fiore, Giovanni Garofalo, Michele Iannelli, Francesco Lenti, Giovanni lenti, Silvestro Lenti, Mario Maiolo, Marco Manfredi, Emilio Mantuano, Vincenzo Nesci, Francesco Oro, Albino Sammarco, Alessio Samà, Claudio Santoro, Andrea Santoro, Alessandro Serpa, Francesco Serpa, Giovanni Tenuta, Francesco Trotta, Giovanni Vattimo e Vommaro Marincolo Luca. Tra questi anche il consigliere comunale di maggioranza del Comune di Paola, Alessio Samà, all’epoca dei fatti assessore alle Attività produttive è a processo. In abbreviato invece sono arrivate le richieste di pena per i 21 imputati che hanno scelto il rito alternativo. Sollecitate pene pesanti per i promotori dell’organizzazione e i loro fiancheggiatori. Nello specifico 20 anni per Fabio Calabria, Pietro Calabria e Andrea Tundis. Ma non da meno è la richiesta di pena per Gianluca Arlia (18 anni) e Eugenio Logatto (18 anni). Richiesta di ben 10 anni anche per una donna: Pamela Vilecco.