L’Asp sta cambiando pelle in fretta come mai era accaduto nella sua storia. Un tempo i bilanci erano smorfie in mezzo a conti incerti che non tornavano mai. Ma le scelte del nuovo management hanno ribaltato quel destino che sembrava segnato. Il Consuntivo del 2023 riassume un valore di produzione 1.429.504.620 ai quali corrispondono costi per 1.415.166.252 e un utile d’esercizio di 14.234,99. Un segno positivo che conferma le prospettive di crescita già individuate nel bilancio dello scorso anno, uno strappo col passato. L’Azienda ha investito nell’acquisto di immobili per ridurre la zavorra dei fitti passivi. E, inoltre, è stato potenziato il patrimonio di attrezzature e tecnologie, l’autoparco con nuove ambulanze e automediche, vetture per garantire la continuità del servizio di Assistenza domiciliare. Il fiore all’occhiello resta la moderna sala operativa del 118, con tecnologia avanzata. La storia economica recente dell’Asp è attraversata dai sospetti su una transizione milionaria in favore di Bff bank, banca factoring. Ma è lo stesso manager, Graziano, ad allontanare i dubbi sulla correttezza dell’operazione: «La transazione, completa di tutti gli allegati, è stata trasmessa il 19 gennaio di quest’anno al collegio sindacale, alla Corte dei conti e al presidente Roberto Occhiuto. Si tratta di una operazione in assoluta trasparenza. La transazione conseguiva al processo di circolarizzazione obbligatoria delle posizioni debitorie verso i fornitori del Ssr, avviato dalla Regione. Il processo ha comportato la verifica dei crediti vantati dai fornitori-erogatori, nei confronti delle Asp, tra cui quella di Cosenza, delle fatture non ancora pagate alla data del 31 luglio del 2022 (crediti certi perché verificati, oltre che dai nostri uffici finanziari, anche dalla Regione, attraverso propri advisor). La maggior parte dei debiti dell’Asp di Cosenza, inseriti nella piattaforma regionale, era riferita a cessionari, tra cui la Bff bank, la quale aveva inserito crediti tutti relativi ad anni precedenti al 2022 per complessivi 54.988.299,71 euro di cui 43.882.730,72 per sorta capitale, 9.870.567,45 per accessori, oltre a 35.842.424,78 a titoli di interessi e spese maturati sui crediti».