Piglio deciso e passo da combattetente: il prefetto Rosa Maria Padovano parla di sinergie e boccia i protagonismi. «Sono felice di aver trovato forze di polizia» sottolinea «abituate a collaborare e muoversi in sintonia: è importante per ottenere buoni risultati. È un punto di forza». Da 34 anni in servizio nel ministero dell’Interno, la prefetta ha l’esperienza necessaria per leggere le dinamiche d’una provincia solo apparentemente “calma” che, al contrario, rappresenta un crocevia d’interessi e un punto di snodo tra la ‘ndrangheta tradizionale e la criminalità nomade. Una provincia pure caratterizzata da un florido mercato delle droghe che investe - i numeri lo confermano in modo inequivocabile - la città capolouogo. «Le persone intelligenti» spiega Padovano «entrano in punta di piedi e occorre prendersi del tempo per comprendere le caratteristiche peculiari del territorio». La Calabria entusiasma la rappresentante del Governo: «È stata una bella sorpresa l’assegnazione a Cosenza e vengo con passione, entusiasmo e dedizione. È stato creanto un ottimo rapporto collaborativo con gli enti locali e prometto di visitare, poco per volta, i comuni che formano questa estesa provincia. Dedicherò tutte le mie energie a questo territorio riservandogli la massima attenzione e mantenendo soprattutto l’umiltà di ascoltare. È proprio grazie all’ascolto che si può operare meglio e raggiungere traguardi. Questa è una realtà complessa e articolata ma ricca di positive risorse».