I legami storici tra le cosche dell’area urbana e il gruppo operante nella Valle dell’Esaro. Legami risalenti nel tempo e certamente riconducibili al boss ergastolano Franco Presta, alleato conclamato dei padrini cosentini e rendesi. L’unione tra i capibastone bruzi e il detenuto a vita, è testimoniata da numerose sentenze riguardanti omicidi consumati nell’area urbana (e non solo) tra il 1999 e il 2001. Oggi di quei rapporti sarà chiamato a parlare, nell’aula bunker di Lamezia dove si sta celebrando il maxiprocesso nato dall’inchiesta antimafia “Reset”, Roberto Presta, cugino del capobastone condannato in carcere e fratello del suo successore. Presta in fase di indagini preliminari ha parlato dei traffici di droga gestiti dalla consorteria guidata dal germano, confermando pure l’esistenza di solidi rapporti con i “compari” cosentini. Il collaboratore sarà chiamato a ribadire alcuni passaggi importanti delle sue dichiarazioni. Per esempio l’accordo concluso tra gli ‘ndranghetisti tradizionali e gli esponenti della criminalità nomade.