Spacciavano droga in collaborazione gli africani e gli italiani. Facevano affari insieme ma i rapporti non erano proprio idilliaci. Nelle pagine dell’indagine coordinata dalla Procura bruzia e condotta dai carabinieri della Compagnia cittadina – diretti dal tenente colonnello Antonio Quarta – sono annotati alcuni fatti di sangue catalogati come tentati omicidi. Una sorta di mattanza a rate che s’è consumata nel giro di un pomeriggio e di una nottata e che ha dimostrato le asperità dei rapporti tra i due gruppi. Non vi erano interessi economici dietro i reciproci accoltellamenti e le successive promesse di vendetta. Le liti – da quel che si deduce dall’indagine – scoppiavano per futili motivi. Le avvisaglie dei rapporti tesi si registrano il 2 luglio del 2020. Nel pomeriggio di quel giorno, davanti a una sala scommesse in piazza autolinee il sangue inizia a scorrere con una certa evidenza. Succede che un marocchino – che verrà identificato in Hicham Benkdiba – si presenta davanti a Lorenzo Nicoletti e Toni Berisa. L’africano è brillo, discute, gesticola – tutta la scena è ripresa dalle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale nelle vicinanze – poi a un certo punto raccoglie, da terra, una bottiglia e la lancia addosso a Nicoletti. La scena si fa cupa, soprattutto perché l’africano non cede e dopo aver raccolto i cocci della bottiglia si scaglia contro quello che ha individuato come il suo avversario, il suo nemico, e lo colpisce più volte al volto e ai fianchi.