Quale sarà il nome della città unica? Cosenza? Cosenza-Rende-Castrolibero oppure Nuova Cosenza? Il Consiglio regionale, ieri pomeriggio, è andato anche oltre la semplice discussione e poi il voto per l’approvazione della proposta di legge. Entro due anni e pochi mesi, febbraio 2027, la fusione potrebbe divenire realtà. Fermo restando il referendum consultivo, da svolgere il prossimo novembre.
Dopo quasi due ore di discussione in Aula, il voto è stato chiaro: 25 voti a favore, 1 voto contrario (Lo Schiavo) e 2 astenuti (Tavernise e Laghi). Tutto confermato dunque rispetto alle anticipazioni della vigilia. Piena soddisfazione da parte di Luciana De Francesco, relatrice della proposta e presidente della commissione che per oltre un anno ha audito sindaci, professori, associazioni e finanche avallato lo studio di fattibilità. «Abbiamo costruito una pagina di democrazia meravigliosa, dopo cinquant'anni. Grazie a questo provvedimento i cittadini potranno scegliere se avere una grande città, finalmente degna di essere capoluogo di provincia, della provincia più grande della Calabria», ha ribadito al cronista pochi minuti dopo l’approvazione. Prima dell’inizio dei lavori, il Pd - attraverso il capogruppo Bevacqua - ha proposto alla maggioranza la bozza del documento poi condiviso dalla maggioranza ed annunciato dal presidente Mancuso. «Riguardo al coordinamento amministrativo il differimento dell'entrata in vigore della fusione permetterà una migliore pianificazione e coordinamento tra i vari uffici amministrativi dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero», è uno dei passaggi più significativi.
Questo periodo di transizione consentirà di allineare le procedure e i processi operativi, garantendo una gestione più efficiente e riducendo al minimo le discontinuità. «Una pianificazione accurata e una fase di adattamento graduale sono essenziali per assicurare che l'unificazione delle strutture amministrative avvenga in maniera fluida e ordinata, minimizzando i potenziali disagi per i cittadini», hanno sostanzialmente ribadito i tanti interventi in Assise.
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