Una storia infinita. I lavori per il ripristino del viadotto Valle di Leto, a Fagnano, non solo proseguono davvero a rilento ma non finiranno prima del prossimo mese d’ottobre. L’aggiornamento ufficiale è giunto nei giorni scorsi da parte dell'Anas, che ha comunicato «un ulteriore mese e mezzo circa di ritardo rispetto alle previsioni, dovuto soprattutto ai tempi d’approvvigionamento delle moltissime tonnellate d’acciaio denominato “Corten”, necessarie per l'esecuzione degli impalcati metallici e dalle ulteriori difficoltà a trovare i saldatori certificati per montarli in opera». Oltretutto, anche le “predalles”, costituite da elementi in calcestruzzo armato vibrato gettati in stabilimento ed alleggeriti mediante altro materiale per l'esecuzione delle solette ritardano negli approvvigionamenti, arrivando in cantiere con maggiore lentezza di quanto previsto dall'impresa. Di conseguenza, l'apertura al traffico è prevista entro l’autunno prossimo. Ma perché il viadotto è chiuso da giugno del 2021? È presto detto. La causa della chiusura della struttura viaria è stata sempre addebitata ad un movimento “non conforme” del ponte detto anche “Serracavallo”. Anas, che da tempo sorvegliava il tratto, parlò di un possibile avvallamento del ponte stesso. Va ricordato che tre anni prima, agosto 2018, ci fu la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, e diversi viadotti in Italia finirono allora sotto una diversa lente d’ingrandimento dal punto di vista della prevenzione. Il sindaco ancora in carica nel 2021, Giulio Tarsitano, manifestò sin da subito la sua inquietudine chiedendo «l'immediata messa in sicurezza per evitare problemi durante la stagione estiva in un territorio già vessato anche dal punto di vista economico».