Diffuse emergenze idriche colpiscono anche vecchio plesso dell'ospedale Spoke. Neo genitori, infatti, hanno lanciato un preciso allarme perché si sono trovati nella condizione di vivere, visto il termine della gravidanza, un periodo di paure ed ansie. Disagi che si sarebbero palesati negli ultimi tre giorni e avrebbero prodotto l'impossibilità al ricovero. «Ho preso la residenza qui – ha scritto – e non mi muovo finché non fanno partorire mia moglie e vedo che mamma e figlia stanno bene». Ha affermato un futuro gennitore. La questione della carenza idrica – a macchia di leopardo starebbe interessando diverse contrade della città – è sostanzialmente a carico dell'Arrical e della Regione Calabria. Al comune di Castrovillari è sotteso soltanto il controllo di una situazione che non è particolarmente facile: il sindaco di Castrovillari ha già comunicato che, per via di un inverno secco e della siccità che sta colpendo il Merdione d'Italia, sono iniziati i controlli capillari su tutte le zone rurali, tramite drone, per verificare usi impropri dell’acqua ed eventualmente, con i controlli incrociati con i consumi idrici, eventuali allacci abusivi che portano ad inevitabili conseguenze, in questo caso, di carattere penale. Sempre l'amministrazione comunale sostiene che, nonostante nelle zone rurali vengano erogati 40 litri di acqua al secondo, sufficienti a servire una popolazione di circa 10 mila persone, adesso si rende necessario verificare tutte quelle sottrazioni di acqua per dirottarla ad usi diversi da quelli domestici. Allo stato – va detto – non è stato cantierato alcun progetto che sia capace di rivedere complessivamente la rete idrica del centro cittadino (Corso Garibaldi, Via Mazzini, Via Coscile e Via XX Settembre. Si tratta dell'infrastruttura più vetusta.
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