I cartelli già esposti sulle vetrine dei negozi annunciano la “serrata di Ferragosto”. Saranno molti ad abbassare le saracinesche nel weekend (più lungo del solito) in cui ci siamo appena immersi. Cosenza rispolvera l’immagine di “città fantasma” (un panorama già apprezzato domenica scorsa) come non accadeva da anni, da quando cioè la crisi e il Covid non erano ancora entrati nelle nostre vite. Tanti negozi chiusi, molti supermercati, pizzerie e ristoranti con le porte sbarrate. Persino il rito del caffè o dell’aperitivo diventerà una missione ai limiti del possibile perché di bar aperti (soprattutto domani) ce ne saranno davvero pochi. La maggior parte delle attività economiche ha programmato il riposo estivo proprio in concomitanza con la solennità di mezz’agosto dedicata al relax comandato. Un periodo (più o meno breve) da godersi con leggerezza fino in fondo, mettendo da parte i cattivi pensieri con grigliate al mare o in montagna insieme a parenti e amici. Ferie lunghe o brevi, l’importante sarà partire. Anche restando fuori solo dall’alba al tramonto. E così, a pagare le conseguenze delle chiusure collettive saranno quelli che non potranno lasciare Cosenza per questioni di portafoglio o di lavoro (basti pensare alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e al personale sanitario di turno negli ospedali, giusto per fare qualche esempio). Ma anche per i turisti che verranno alla scoperta della città sarà dura fare provviste. E, poi, ci sono gli anziani soli. Per molti di loro si tratterà di vivere un Ferragosto dentro case vuote, dilatate dalla malinconia e dal silenzio appena raschiato dallo scricchiolio di ossa consumate. Un giorno complicato, solitario e pigro, col rischio di farsi cadere addosso la stanchezza, la fatica di una vita che, a quell’età, sembra improvvisamente sbiadire, soprattutto, se si resta soli ad affrontarla. La terza età è un magnifico transito dove lo spazio guadagnato, anno dopo anno, consente di ascoltare il battito del cuore che è simile al battito del tempo. Ma la solitudine la fa apparire un transito ristretto, un abbandono pieno di rimpianti che a Ferragosto viene amplificato dal silenzio di una città vuota e deserta. La speranza è che a loro pensino, come è prevedibile, le tante associazioni di volontariato che operano con merito in città. E in casi estremi ci sono sempre le istituzioni. Polizia e carabinieri presidieranno come sempre Cosenza in ogni suo angolo. Al lavoro, pure i medici e gli infermieri dell’“Annunziata”. In prontezza operativa saranno i “camici bianchi” del Pronto soccorso che, insieme ai colleghi del 118, assicureranno risposte celeri in caso di urgenze sanitarie di ogni tipo. Tra le chiusure programmate, invece, sono previste anche quelle degli uffici comunali che non apriranno il 15 e il 16. Lo ha disposto il sindaco Franz Caruso. Saranno assicurati i servizi essenziali per l’utenza. E domani e venerdì sarà chiuso anche il Museo dei Brettii e degli Enotri.