I monti Petrosa e Mumurro sono due coni arsi da due vasti incendi che hanno tenuto sotto scacco un’intera comunità. I roghi che, nei giorni scorsi, hanno accerchiato le montagne di Lungro lambendo pericolosamente le abitazioni di via Musici e Brego, ogni estate si ripetono per mano di ignoti che, ciclicamente, appiccano le fiamme alle stesse porzioni di territorio. Oltre ai monti Petrosa e Mumurro, nelle stesse ore, nell’altro versante della montagna, le fiamme hanno divorato l'altura del Fondaco raggiungendo la sommità di contrada Vena. Centinaia di ettari di territorio costituito da boschi di conifere, di querce e macchia mediterranea sono andati in fumo. Così la mano dolosa dell’uomo ha distrutto una parte importante di territorio posizionato a ridosso dell’area protetta del Parco nazionale del Pollino. Le lingue di fuoco divampate alcuni giorni fa, sono subito apparse difficili da arginare tant’è che, nonostante il pronto intervento dei volontari dell’ associazione “Pollino H24”, è stato necessario l’ ausilio di due mezzi aerei che, per due giorni, hanno lavorato duro per domare le fiamme. Il bilancio dei danni provocati dai due incendi è pesante. Oltre ai pericoli corsi dalle famiglie che abitano a ridosso del monte Petrosa, dopo alcuni giorni molti lungresi si ritrovano a fare i conti con un fenomeno che non si placa e che, periodicamente, li minaccia. Negli ultimi anni, infatti, gli incendi dolosi continuano a rimanere senza colpevoli, alimentando la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni.