La febbre West Nile fa irruzione in Calabria e nel Cosentino con un primo contagiato. Un “paziente 1” censito dall’Istituto superiore di sanità nel bollettino che riassume le osservazioni sul territorio nazionale nella settimana tra il 15 e il 21 agosto. Il caso in realtà è del 9 agosto ed è stato isolato proprio a Cosenza. La sorveglianza è iniziata a maggio in Italia e da allora sono finiti a referto, complessivamente, 171 casi. L’unico, finora, in Calabria è quello su un paziente over 75 con manifestazioni classiche dell’epidemia. L’uomo avrebbe sviluppato forme neuroinvasive.
Si muove la Regione che ha deciso di alzare il livello d’attenzione contro la diffusione del virus West Nile. Il commissario-governatore Roberto Occhiuto ha deciso di adottare il piano di “Sorveglianza e risposta ai virus della West Nile e Usutu in Regione Calabria - anno 2024”. Un programma che ha incassato il via libera del Ministero della Salute, è stato predisposto dal Settore Sanità Veterinaria del Dipartimento Salute e Welfare della Regione.
Nel territorio calabrese sono state individuate due aree considerate a più elevato rischio di trasmissione: le province di Cosenza e di Crotone. Nel Cosentino si sono registrati alcuni focolai nel 2023 e uno quest’anno. Nel Crotonese, invece, la West Nile ha circolato in passato sia nel 2011 sia nel corso del 2022 quando si sono avuti due focolai in allevamenti avicoli rurali. A basso rischio di trasmissione invece sono considerate dalle autorità sanitarie le altre tre province calabresi.
La West Nile è un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. Un patogeno diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I principali vettori virali sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con individui infetti. Il virus può contagiare anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
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