Non c’è una vera emergenza rifiuti in città, ma esistono dei luoghi storicizzati dove le discariche a cielo aperto proliferano. Zone franche, insomma, che non appena vengono ripulite, tornano allo stato originario, riempiendosi di cumuli di spazzatura.
Accade, per esempio, in via Asmara, sotto il ponte Mancini, nei pressi di quello che un tempo era il mercato ortofrutticolo, chiuso perché ritenuto non più idoneo a ospitare i venditori ambulanti, attualmente stanziati qualche metro oltre, nelle vicinanze di piazza Amendola, completamente riammodernata e in procinto di essere ufficialmente inaugurata, seppure già fruibile. Rispetto alla destinazione dei venditori ambulanti di frutta e verdura, l’amministrazione comunale non è riuscita a trovare una soluzione definitiva ma sta ancora lavorando per capire come potere andare incontro alle esigenze dei diretti interessati.
Non c’è, dunque, una vera emergenza rifiuti in città, favorita anche da un sistema di raccolta differenziata che funziona bene. I residenti, tuttavia, hanno più volte sollecitato il Municipio ad interessarsi maggiormente della pulizia delle strade e delle piazze e il sindaco, Franz Caruso, prima dell’estate ha convocato a Palazzo dei Bruzi gli operatori del verde pubblico per imprime una ulteriore accelerata verso la tutela dell’ambiente, ottenendo buoni risultati. Piste ciclabili, infatti, parchi, arterie viarie, slarghi e quant’altro risultano abbastanza curati. Il problema delle discariche a cielo aperto, in effetti, rientra in un altro ambito, afferente ai soliti incivili, coloro i quali individuano questi spazi e li utilizzano per ammassarci dentro materiale di ogni genere, e ciò nonostante dal Municipio invitino a rispettare l’habitat.
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