Il limbo dei sospesi nei luoghi e nel tempo. Nessuna iniziativa di rafforzamento e tutela, infatti, è stata adottata dall’amministrazione penitenziaria per tornare ad assicurare la giusta cornice di sicurezza all’interno del Carcere di Viale Sergio Cosmai. Sarebbe sufficiente, infatti, il numero degli agenti e i sistemi di sicurezza di un presidio che, e questo nel corso di un mese, ha fatto segnare due tumulti importanti generati da altrettanti detenuti con problemi psichici. L’attività di tutela e salvaguardia degli organismi penitenziari sarebbe stata indirizzata soltanto al ripristino dei luoghi interessati da due roghi. Uno di questi ha anche portato allo sgombero di un paio di reparti e alla presa in carico di emergenze che vanno dal numero esiguo del personale, alla necessità di aumentare gli spazi dedicati ai detenuti (magari con nuova edilizia carceraria) sino al rientro in quella che è la capienza consentita per ogni singola cella. L’indice di affollamento del carcere di contrada Petrosa presenta un saldo negativo di 43 unità. Allo stato sarebbe presenti 162 detenuti su 119 posti consentiti. Il carcere di Castrovillari non presenta, tra l’altro, le docce nelle camere detentive. La necessità è soprattutto emersa nell’area detentiva femminile. Poco da aggiungere anche e soprattutto per quanto riguarda l’area sanitaria, ossia dove mancano, ma questa è una problematica che riguarda tutta la sanità calabrese, infermieri e personale di sostegno.