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Il latitante cosentino Francesco Costantino De Luca arrestato mentre prende il sole a Nocera Terinese

Tre mesi e mezzo in fuga provando a vivere da fantasma per evitare la galera. Era destinatario di uno di quei 142 provvedimenti restrittivi che, lo scorso 14 maggio, su ordine della Procura distrettuale di Catanzaro, guidata da Vincenzo Capomolla, furono eseguiti da polizia, carabinieri e guardia di finanza, tra Cosenza, Rende, Mendicino, Castrolibero, Montalto, Casali del Manco e la Sibaritide. La latitanza di Francesco Costantino De Luca, considerato vicino al clan Lanzino, è finita ieri mattina, sulla spiaggia di Nocera Terinese. I detective che gli davano la caccia si erano avvicinati a lui già da giornio, seguendo le sue scie, pedinando i suoi amici, i suoi affetti. E ieri era lì, tra i bagnanti, a godersi il sole. E quando i suoi “cacciatori” lo hanno raggiunto si è consegnato senza opporre resistenza.

Tra le maglie dell’inchiesta “Recovery”, ispirata dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti, erano finiti anche il boss ergastolano Francesco Patitucci, l’ex finto pentito Roberto Porcaro, e i componenti del “direttorio” mafioso composto da ‘ndranghetisti e “zingari” che insieme avrebbero gestito gli enormi ricavi ottenuti con la vendita di cocaina, eroina, hashish e marijuana.
Lo spaccio di sostanze stupefacenti rimane uno dei problemi più gravi nel Cosentino e coinvolge spesso anche minori.

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