Salire sul Frecciarossa Sibari-Bolzano può trasformarsi in una scalata olimpica. A segnalare il problema di accessibilità e della relativa problematica collegata all’abbattimento delle barriere architettoniche è stato Benedetto Di Iacovo, segretario generale della sigla sindacale nazionale Confial, e già presidente della Commissione regionale per l’Emersione del lavoro irregolare
Di Iacovo, con una lettera aperta, segnala gli spiacevoli episodi alle istituzioni preposte oltre alla stessa Trenitalia e a Rfi. «Con grande entusiasmo e ammirazione – scrive il sindacalista – noi della Calabria Citeriore abbiamo accolto l’immissione del nuovo Frecciarossa Bolzano-Sibari, nei tracciati sud-nord; un treno che finalmente collega le Alpi alle spiagge della Calabria. Tuttavia, c’è un piccolo dettaglio che ci sfugge: Trenitalia ha deciso di aggiungere un’opportunità extra per i suoi passeggeri, trasformando ogni viaggio in un’esperienza sportiva unica.
Infatti, arrivare o scendere dal treno a Sibari è diventato un vero e proprio esercizio di acrobazia, io che sono un settantaduenne lo faccio ancora con piacere e grande energia, per carità: l’ultimo gradino, che si erge orgogliosamente a oltre 60 centimetri dal marciapiede di discesa», sembra ideato per testare le abilità atletiche dei viaggiatori. Un salto «che – sottolinea Di Iacovo – nemmeno i campioni olimpici si sognerebbero» e che potrebbero creare grandi difficoltà a donne in gravidanza e a ultrasettantenni.
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