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Cosenza, la battaglia per una sanità... normale: parla Antonio Graziano, direttore generale dell’Asp

Il cambio di passo. Antonio Graziano guida la più grande Azienda sanitaria provinciale della Calabria. Un ruolo impegnativo e difficile rispetto a una struttura più volte finita nell'occhio del ciclone: molte le polemiche politiche e tante le iniziative giudiziarie che l'hanno investita negli ultimi dieci anni. Al manager abbiamo posto alcune domande per meglio comprendere qual è la situazione attuale. La sanità pubblica è, infatti, sempre al centro di serrati confronti e dure contestazioni.

Quali sono i passi in avanti fatti negli ultimi tempi nella sanità pubblica nella nostra provincia?
«Sono passi notevoli, grazie ad una Governance regionale, ad un Presidente e Commissario ad Acta molto tenace e determinato a voler “normalizzare “ la Sanità, anche alle nostre “ latitudini”. Senza il suo sostegno, la sua fattiva vicinanza e soprattutto la fiducia riposta in ogni mia azione, poco avrei potuto realizzare. Per tornare alla domanda, basti pensare che avevo ereditato un’Azienda senza bilanci , nè di previsione, nè tantomeno di esercizio. Tutto questo aveva determinato uno stallo completo di ogni attività! Quando non si ha contezza delle risorse economiche che si hanno, quando non si ha contezza dei debiti, nulla è credibile, ogni azione si ferma con tutto ciò che ne consegue in termini di immobilismo e paralisi delle attività, con particolare riferimento alla programmazione, alla pianificazione strategica, ai piani assunzionali, alle politiche sugli investimenti, all’acquisto di nuove tecnologie, alla messa in atto di azioni che rendono un’Azienda viva, competitiva, capace e di dare risposte appropriate, efficaci ed efficienti ai bisogni di salute delle nostre Comunità.
Ecco, è doverosa questa premessa per capire ciò che è avvenuto in questi mesi, sin dal mio insediamento nel fine maggio 2022 prima come Commissario e, poi, come Direttore Generale. Abbiamo messo a posto i conti e liberato risorse importanti che abbiamo  utilizzato per politiche assunzionali vigorose. 
Sono stati oltre 1000, fra nuove entrate e stabilizzazioni in quest’ultimo biennio, i medici, dirigenti sanitari, figure professionali importanti per il Ssr, infermieri, Oss che abbiamo inserito. Abbiamo assunto, in particolare , figure professionali i cui concorsi erano fermi da anni : 18 logopedisti, 23 Fisioterapisti, 11 Terapisti Neuro Psico Motricisti, 18 Ostetriche, 12 Tecnici di Radiologia Medica. Abbiamo sbloccato le procedure concorsuali relative alle categorie protette , ferme da oltre 7 anni ed assunto oltre 100 unità .  Non solo: abbiamo nominato, a seguito delle relative procedure concorsuali , i Direttori di Presidio Ospedaliero di tutti gli Spoke, rimasti affidati per tanto tempo ai “facenti funzione”.
Abbiamo nominato inoltre i Direttori di Cardiologia , Pronto Soccorso , e, nei giorni scorsi, anche il Direttore della Chirurgia, per lo Spoke di Corigliano - Rossano , nonché il Direttore di Ostetricia - Ginecologia , Chirurgia e Pediatria dello Spoke di Cetraro - Paola. Sono inoltre stati avviati i concorsi per l’assunzione dei Direttori di Ostetricia - Ginecologia , Anestesia a Corigliano- Rossano; Pronto Soccorso , Chirurgia, Ostetricia, Medicina e Ginecologia a Castrovillari.
Si è riaperto il Punto nascita di Cetraro, chiuso 6 anni addietro, dando là possibilità alle mamme di quel vasto territorio di far nascere i bambini a Cetraro , evitando la migrazione presso altri presidi o addirittura presso la regione Basilicata . Abbiano sottoscritto protocollo d’intesa con l’ Università della Calabria , entrando nella rete formativa , come Asp , della facoltà di Medicina e Chirurgia . Abbiamo proceduto ad una corposa politica di investimenti. Si tratta dell’acquisto di due edifici, uno a Cosenza  ed un altro a Rossano dove eravamo in fitto da quasi 30 anni. Ciò ci permetterà di ridurre il peso dei fitti passivi . Altri edifici acquisteremo, da qui a poco, per le stesse ragioni. Mi preme inoltre ricordare l’apertura di reparti nuovi e molto più funzionali come la Cardiologia di Rossano e quella ristrutturata ed adeguata dell’Utic di Paola .  E, ancora, la nuova Ortopedia di Rossano e il nuovo pronto soccorso di Corigliano.  Abbiamo poi avviato in Calabria il nuovo Sistema di Emergenza Urgenza, con la partenza, nel dicembre dello scorso anno, del numero unico 112 e la costruzione della nuova centrale del 118 a Cosenza, una delle migliori in Italia , in quanto a organizzazione e moderne tecnologie presenti.
Si sta già lavorando per realizzare - partiremo con 14 elisuperfici , per poi implementarne il numero - piste di elisoccorso per decolli ed atterraggi notturni .Eppoi l’implementazione del parco tecnologico con l’arrivo di 150 ecografi di varia configurazione, 7 Tac insieme con mammografi, angiografi, colonne endoscopiche, tavoli operatori, ventilatori polmonari e 80 barelle.

Ci sarebbe altro da evidenziare in quanto a Servizi e Strutture per le nostre Comunità che mi riservo di fare in altra occasione.  Quanto ho evidenziato segna, quindi , un deciso cambio di passo , nella sanità cosentina e calabrese, finalizzato alla normalizzazione di un settore, mal governato o non governato affatto da tanti anni, dove le macerie erano onnipresenti con conseguenze nefaste sulla sicurezza e sull’offerta di servizi ai cittadini .
C’è, ovviamente, la consapevolezzache tanto ci sia ancora da fare, in un settore, la Sanità , estremamente complesso, non solo in Calabria , ma ovunque. Tante sfide ci aspettano e che siamo pronti ad affrontare, senza mai abbassare la guardia, senza essere autoreferenziali , ma aperti al dialogo, al confronto con i soggetti istituzionali, le associazioni del Terzo settore e quanti vogliano contribuire alla crescita delle nostre Comunità, a patto che si eviti qualsiasi  forma di strumentalizzazione che sarebbe deleteriaper la tutela del bene più prezioso , la salute».

Qual è la situazione finanziaria dell'Asp dopo tutte le polemiche e i dubbi del passato?
La situazione in questi ultimi 2 anni , è cambiata radicalmente: avevamo trovato un’Azienda senza bilanci approvati , quelli redatti negli anni precedenti erano stati tutti bocciati , per inattendibilità dei dati, da parte dei Commissari ad acta pro tempore, con tanto di inchieste giudiziarie, ancora in corso . Si è ereditata, quindi, una situazione drammatica, con tutto ciò che ne è conseguito: completa stagnazione di molte procedure ed attività e immobilismo amministrativo. Del resto , senza i bilanci , sarebbe stato solo un azzardo poter pensare di programmare o pianificare . Ci siamo messi subito a lavorare e, grazie al contributo del Settore Economico-Finanziario, in primis dei suoi dirigenti, siamo riusciti a mettere ordine ai conti e a chiudere, con utili, il bilancio di esercizio dell’anno 2022 - approvato anche dalla Regione -, quello previsionale del 2023 , il consuntivo del 2023 con parere favorevole anche del Collegio sindacale ed in attesa dell’approvazione della Regione ed il bilancio previsionale del 2024. Mi preme inoltre sottolineare che i tempi di pagamento dei fornitori sono oggi - situazione assolutamente diversa da ciò che avveniva al mio insediamento quando si pagava con 8 - 10 mesi di ritardo - sono in linea con quanto stabilito dalle disposizioni vigenti : i pagamenti avvengono nei 60 giorni dalla presentazione delle fatture».

Di quante assunzioni ci sarebbe bisogno per rilanciare il comparto sanitario, cioè ospedali e servizi?
«Sulle assunzioni, ci muoviamo in base ai piani assunzionali approvati dalla Regione. Mancano i medici, purtroppo, in quasi tutte le discipline, soprattutto anestesisti, radiologi, nefrologi, ortopedici, psichiatri, ginecologi, medici dell’ emergenza-urgenza, nonostante le potenzialità esistenti per assumerli. Il piano prevede il reclutamento di 51 medici, nelle varie discipline e stiamo supplendo, soprattutto nell’area dell’Emergenza Urgenza, con i medici cubani, nonché con contratti libero professionali sottoscritti da medici in quiescenza, e ricorrendo pure all’istituto delle prestazioni aggiuntive di quanti danno la disponibilità ad effettuarle.
Abbiamo problemi con alcune carenze di infermieri, soprattutto nell’emergenza urgenza, pur avendo piani assunzionali che ne prevedono l’assunzione in questo settore. Registriamo tuttavia scarsa propensione degli infermieri a fare un lavoro impegnativo nelle ambulanze preferendo, in molti casi, lavori meno stressanti quali quelli nei reparti ospedalieri o sul territorio .  Avremmo bisogno di più infermieri e Oss anche nei Pronto Soccorso e in alcuni Reparti Ospedalieri di alcuni Presidi, problema che risolveremo con i nuovi piani assunzionali , una volta verificato  se c’è - come sembrerebbe - personale in esubero.»

Nascerà dopo quello di Corigliano un nuovo ospedale pure a Cosenza: cosa pensa della sinergia Unical azienda ospedaliera?
«Spero , ovviamente, possa nascere un nuovo ospedale a Cosenza o, comunque nell’area urbana Cosenza-Rende, credo sia necessario per avere una struttura più adeguata, più sicura e più funzionale ad un nuovo progetto di sanità, alla luce anche dell’evoluzione avvenuta nel tempo della logistica, dei requisiti di sicurezza, delle tecnologie e della necessità di avere anche un’allocazione più funzionale alle necessità del territorio cosentino .
I rapporti con l’Unical non possono che giovare all’Azienda Ospedaliera , oltre che alla stessa Asp: avere grandi professionisti del mondo Universitario e della Ricerca che scelgono di ritornare o venire a lavorare presso la nostra Università, non può che arricchire la nostra terra e renderla più attrattiva, nel campo dell’assistenza, evitando anche il triste fenomeno della mobilità passiva che tante risorse ci sottrae, oltre al disagio delle famiglie costrette a smembrarsi per seguire i pazienti in alte regioni, spesso ben lontane dalla Calabria. Inoltre medici , infermieri ed operatori sanitari che si formano nelle nostre strutture, contribuiranno alla  crescita dei nostri territori, atteso che molti di loro resteranno a lavorare nei luoghi dove si sono formati , così come avvenuto in tutti questi anni per chi ha lasciato la Calabria per motivi di studio e non vi è più ritornato, essendo rimasto nei luoghi dove era avvenuta la formazione ».

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