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Cetraro, torna in libertà la moglie del boss Franco Muto

Riconosciuto lo sconto di pena previsto dalla legge “Gozzini” ad Angelina Corsanto condannata al termine del processo “Frontiera. Rimangono detenuti i figli Mara e Luigi e il genero Andrea Orsini

Tutto come previsto. Il magistrato di sorveglianza di Cosenza ha disposto la immediata scarcerazione di Angelina Corsanto, moglie del capobastone di Cetraro, Franco Muto, finita dietro le sbarre lunedì scorso per effetto del passaggio in giudicato della condanna rimediata a conclusione del maxiprocesso “Frontiera”.
Il magistrato, Francesca Marrazzo, ha accolto l’istanza presentata dai difensori della detenuta - che tutti a Cetraro chiamano “Donna Flora” - che sollecitavano il riconoscimento di circa 600 giorni di sconto di pena in ragione dell’applicazione della “liberazione anticipata” contemplata dalla legge Gozzini.
I legali, Rossana Cribari del foro di Cosenza e Giuseppe Bruno del foro di Paola, hanno dimostrato che la loro assistita doveva usufruire dello “sconto” accumulato durante la detenzione già patita dal 2016 in avanti. La Corsanto era stata condannata in via definitiva a 8 anni di reclusione, che aveva in parte scontato dietro le sbarre e in parte agli arresti domiciliari. Ieri ha lasciato il penitenziario di Castrovillari.
Rimangono invece detenuti il figlio, Luigi, cui sono stati inflitti 14 anni e 8 mesi, che lascerà il supercarcere de L’Aquila solo nel 2031, l’altra figlia, Mara e il genero Andrea Orsini. 

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