Da giorni a Cosenza si vive in mezzo ai veleni dopo l’ufficializzazione del sito del nuovo ospedale che sorgerà in contrada Rocchi, all’Unical. Una scelta che ha fatto calare definitivamente il sipario su Vaglio Lise, la sede individuata dal centrosinistra. Una sconfitta che ha generato risentimenti e rabbia. Il Pd continua a tormentarsi cercando le falle nella politica sanitaria ispirata dal governatore Roberto Occhiuto. E Carlo Guccione, della direzione nazionale dem, trova un varco aperto dall’ultimo dato della mobilità sanitaria interregionale certificato dalla Conferenza delle Regioni. La Calabria resta maglia nera con una spesa che torna a sfiorare i 300 milioni. E Guccione ironizza: «Un grande “ospedale” calabrese che funziona c’è, vogliamo dare una buona notizia al commissario e presidente Roberto Occhiuto. Non è un solo luogo fisico ma è sparso per il Paese e, soprattutto, non è in Calabria. Ma lo frequentano le migliaia di calabresi che ogni anno si curano al Nord...». Guccione completa il suo assolo snocciolando i dati e condannando la politica regionale: «L’emigrazione sanitaria ha raggiunto 294 milioni di euro. Soldi dei calabresi che la Regione versa nelle casse di altre Regioni per far curare i cittadini. Che evidentemente da noi non si è in grado di curare. Una cifra mostruosa, versata ogni anno. La più alta degli ultimi 14 anni segno evidente del fallimento totale del commissario e presidente Roberto Occhiuto». C’è però la narrazione storica che racconta altro. La Calabria è stata da sempre un buon cliente per le Regioni del Nord. Secondo le delibere Cipe-Cipess sugli anni 2012-2021, la Regione ha sborsato ben 2.704.576 euro per pagare ricoveri, visite ed esami diagnostici ai suoi residenti.