Le pietanze somministrate ali degenti definite "immangiabili" e "avariate". È la dura denuncia del sindacato di base Usb che fa da megafono alle svariate segnalazioni di pazienti e familiari di ammalati ricoverati nei presidi ospedalieri della Asp di Cosenza. I piatti vengono preparati in un unico centro di cottura ospitato nell’ospedale di Rossano e distribuiti per tutta la provincia circa tre volte a settimana, «nonostante in molti presidi, tra cui Cetraro, siano ancora allestiti centri di cottura attrezzati e funzionanti che, se lievemente ripresi, potrebbero fornire garanzia su una preparazione quotidiana e qualitativamente adeguata di cibi e vivande da destinare ai pazienti». L'Unione Sindacale di Base di Cosenza, nella sua denuncia sottolinea come «Soprattutto per i lungo-degenti il momento del pasto rappresenta una delle poche parentesi di svago e di aggregazione atte ad alleggerire la permanenza in ospedale, tuttavia negli spoke dell'Asp di Cosenza non è così. Abbiamo appurato che in diverse occasioni i pasti sono stati consegnati con un'etichettatura errata in netta violazione del capitolato d'appalto. Molti i vitti consegnati ma non richiesti e che puntualmente vengono ritirati ancora sigillati». Per il sindacato la situazione di presenta come lesiva della dignità delle persone in cura e indicativa anche delle condizioni lavorative di gran parte degli addetti al servizio mensa assunti con la società Ladisa e legate da anni all'Asp di Cosenza.