La popolazione di Rende le piste ciclabili proprio non le digerisce. Non tutta, perché non sono pochi ad apprezzarle oltre che utilizzarle per gli spostamenti in città oltre che per la pratica sportiva. Ma fanno meno rumore della parte che protesta e contesta i tracciati protetti. Commercianti in testa, da mesi le polemiche abbondano. Ma ormai l’opera è stata realizzata, quindi è giusto rispettarla oltre che usarla. Anche se, bisogna ammetterlo, in più punti i percorsi ciclabili seguono linee davvero difficili prima da comprendere e poi da seguire, oltre che pericolose, anzitutto per i più piccoli. Le critiche in questo senso sono più che legittime. Quando sono state pensate si poteva stare un tantino più attenti, soprattutto per l’importanza che queste realizzazioni hanno per il presente e il futuro della vivibilità cittadina. E poi perché sono stati spesi soldi pubblici, anche in maniera importante. Più di un lettore, non solo con la passione della bicicletta, ci segnala che spesso le piste sono usate come parcheggio per automobili e in alcuni casi anche mezzi pubblici che però, a Rende come a Cosenza, spesso fanno fermate in mezzo alla carreggiata. No, così non va. Serve più attenzione anche da parte della Polizia municipale, perché le violazioni sono davvero frequenti come raccontano anche le foto di corredo al pezzo. «In assenza di un interlocutore politico – spiega Marcello Carbone, presidente della Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) cosentina – abbiamo avuto un incontro con i commissari mesi fa. Noi guardiamo sempre con favore l’equa distribuzione dello spazio pubblico che le piste ciclabili rappresentano certamente. Le piste ciclabili di Rende andrebbero completate e in alcuni punti critici migliorate. Certamente la popolazione dovrebbe guardare con più rispetto uno spazio dedicato non solo alle bici ma a chi si vuole muoversi a piedi e soprattutto con presidi per disabilità o carrozzine». AAA Cercasi illuminazione Un altro problema nel problema è il tratto ciclabile che lega viale Giacomo Mancini a Cosenza con Viale Principe sul lato rendese. Pur dotato d’impianto di illuminazione pubblica, i lampioni restano ancora malinconicamente spenti e quindi di sera il tratto è debolmente rischiarato solo per sbaglio dalle luci dei vicini campetti di calcetto. E poi l’erba della vegetazione di fianco al tracciato non è curata e quindi lo sta progressivamente invadendo. Con l’avanzare dell’autunno le giornate si accorciano sempre più, aumentando l’imbarazzo e forse anche la paura per quanti usano il tratto… incriminato.