Le disavventure dei pendolari cosentini ormai non vengono prese in considerazione. Eppure i disagi sono all’ordine del giorno sulle tratte ferroviarie tirrenica e ionica. Le istituzioni sono mute, non impietosiscono i racconti quotidiani dei viaggiatori che si devono spostare da una parte all’altra del territorio. Per cui si va avanti. Le sigle sindacali (non tutte per la verità) di categoria a turno portano alla luce i vari problemi. Ultima in ordine di tempo l’Ugl con una nota circostanziata della segreteria confederale di Cosenza.
«Da Roma il Frecciarossa ferma a Sibari in nottata alle 22,45. Ebbene, per arrivare a Corigliano-Rossano ed a Crotone il primo bus sostitutivo parte l’indomani alle 4,40! Quindi non solo le Fs bloccano (certo, per lavori indispensabili) per ben 4 mesi, fino al 19 gennaio, la tratta Sibari-Crotone, quasi l’intera linea Nord Ionica, ma in più non si preoccupa dei servizi stradali sostitutivi, totalmente assenti ovvero con orari assurdi». Questa la denuncia dell’Ugl che chiede alle delegazioni dei parlamentari nazionali calabresi ed all’assessore regionale ai Trasporti di intervenire interpellando con urgenza il Ministero competente e di fare pressione affinché si razionalizzino tempi e modalità organizzative; istituendo, nei casi di assenza di corse alternative su strada, un servizio “decente” cui i cittadini calabresi hanno diritto. L’accenno ai pendolari è doveroso dato che Rfi ha diramato un avviso in cui, incredibilmente, avverte: “Per i viaggiatori Intercity tra Sibari e Catanzaro Lido un servizio bus effettuerà fermate a Cropani, Botricello, Crotone, Cirò, Cariati, Rossano e Corigliano. I posti disponibili sui bus (che aumenteranno i tempi di percorrenza in relazione anche al traffico stradale) potranno essere inferiori rispetto al normale servizio offerto, si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del viaggio”. Quindi secondo Rfi cosa dovrebbero fare lavoratori e studenti di quelle zone?».
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