«Mentre altrove proliferano le proteste contro i rischi oscuri e non ancora sperimentati delle onde del 5g, con elevati poteri di attraversamento di ogni barriera fisica, a Scalea continua il silenzio totale del Comune».
È quanto denuncia il consigliere di opposizione Angelo Paravati, capogruppo di “Per Scalea”, focalizzando nuovamente l’attenzione su un problema molto sentito dalla comunità. «Eppure - aggiunge il consigliere scaleoto - basta non andare lontani.
Diamante ha stipulato un patto con l’Arpacal per alzare i controlli; a Siderno, i cittadini hanno raccolto migliaia di firme per bloccare le installazioni.
A Maratea si smonta e si dismette un'infrastruttura di telefonia mobile installata sul tetto del Comune, vincendo anche davanti all'Agcom». Pertanto, secondo Paravati, Scalea, in mancanza di una pianificazione, si troverà in questa stessa situazione, «e, nell'inerzia dell’ente, con il rischio di più campi in conflitto con incremento esponenziale dell'inquinamento elettromagnetico».
Sottolinea ancora Pravati: «Nel frattempo, le feste allietano e tutto passa nel dimenticatoio, anche la salute dei nostri, come dei loro figli». Nei mesi scorsi, il consigliere Angelo Paravati ha chiesto «rispetto per Scalea e i suoi cittadini», chiedendo, altresì, con una lettera indirizzata all’Arpacal, «monitoraggi approfonditi, con attrezzature idonee alle nuove onde 5g, su tutte le antenne e stazioni radio installate sul territorio comunale, anche con il supporto dell'Unical».
La lettera era stata indirizzata anche al Dipartimento regionale Ambiente e territorio, al procuratore della Repubblica di Paola, al prefetto di Cosenza e al Comando provinciale dei Carabinieri forestali, relativamente a quello che lo stesso consigliere comunale Paravati ha definito «inquinamento da elettromagnetismo di 39 stazioni radio allocate nel Comune di Scalea»
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