Processo Athena: la supercosca Abbruzzese-Forastefano controlla la piana di Sibari. È quanto emerge dalla seconda, e conclusiva, parte della requisitoria della Dda di Catanzaro nel processo Athena è stata focalizzata su altri reati fine ma soprattutto sul nucleo centrale dell’indagine: l’associazione mafiosa composta dai due clan confederati. Il pm Alessandro Riello ha ripercorso passo dopo passo il lavoro dei carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza svolto nel corso dell’inchiesta, soffermandosi sulle posizioni apicali del procedimento penale, nel corso del quale l’ufficio direttivo di Catanzaro contesta anche il reato di narcotraffico e varie estorsioni e tentate estorsioni. Secondo la pubblica accusa le investigazioni antimafia avrebbero dimostrato la capacità degli imputati di controllare il territorio della Piana di Sibari. Un binomio, quello degli Abbruzzese e dei Forastefano, che si è rinsaldato dopo anni di contrasti e delitti di sangue che avevano messo a dura prova i rispettivi clan, oggi più che mai uniti sotto un’unica stella criminale. Dal canto loro, gli imputati continuano a negare le accuse: nell’udienza che si è tenuta a inizio settimana, Luigi Abbruzzese, ritenuto dalla Dda di Catanzaro il capo della cosca del clan con base operativa nel quartiere Timpone Rosso di Lauropoli, ha reso dichiarazioni spontanee. Il figlio di Franco Abbruzzese, alias “Dentuzzo“, ha affermato di non essere un mafioso, di non esserlo mai stato. L’imputato inoltre ha dichiarato di essere cresciuto in un quartiere difficile e di aver ricevuto questa etichetta di ’ndranghetista che rispedisce al mittente. Ha anche spiegato di non aver trasferito alcun potere criminale allo zio Nicola Abbruzzese, alias “Semiasse”, anche perché, qualora lo avesse avuto, non sarebbe stato in grado di adempiere ai “doveri”. Dopo la conclusione di queste due udienze dove è stata protagonista l’accusa, ora per ascoltare le richieste di condanna servirà un’altra udienza che è calendarizzata poco prima di Natale. Prima di capire l’entità delle pene che la Dda di Catanzaro intenderà invocare contro gli imputati del processo Athena, l’ultima parte della requisitoria affronterà gli argomenti investigativi mancanti come la sinergia tra cosentini e cassanesi nel traffico di droga. Dopodiché prenderà il via il lavoro delle difese.
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