Il Comitato Cittadino Spontaneo di Rende per il “no” alla città unica non molla la presa. Ed oggi chiama in “causa” anche i tre commissari prefettizi.
Come è a tutti noto il Comitato, infatti, ha presentato ricorso al Tar avverso la Deliberazione del Consiglio Regionale della Calabria. “Siamo a conoscenza”, scrive il comitato in una nota, “che nei prossimi giorni avanzeranno ricorso contro la medesima deliberazione anche i Comuni di Cosenza e Castrolibero”. Allo stato non sanno se Giuffrè, Albertini e Correale, “nonostante le buone notizie più volte comunicate alla stampa e da questa rese pubbliche, circa il buon andamento dell’amministrazione e la risoluzione di tutti i problemi che avevano dato luogo al commissariamento, avanzeranno ricorso in nome, per conto e nell’interesse del Comune di Rende”. Per la parte che riguarda il comitato, “rendiamo noto che nel mese di luglio ufficialmente, con nota del 30/07/2024 inviata alla Pec del Comune di Rende abbiamo chiesto che anche il nostro comune proponesse ricorso contro questo provvedimento antidemocratico ed autoritario”. E poi: “Nulla sappiamo sull’orientamento dei signori Commissari al riguardo”. Nel contempo, li sollecitano “a proporre ricorso al Tar contro il provvedimento sopra indicato a tutela della comunità rendese, i cui cittadini, ove si realizzasse in queste condizioni la Città Unica, sarebbero costretti, tra le altre tante negatività, a pagare una considerevole somma in euro pro-capite per ripianare l’ingente debito che la città di Cosenza porterebbe “in dote” alla stessa Città Unica”. La risposta della triade commissariale, ad ogni modo, appare abbastanza scontata. Vedremo. A fine luglio scorso, per la cronaca, “per meglio esprimere il pensiero del Comitato, contrario alla proposta di fusione, pensiero rafforzato dal confronto con i cittadini in numerose riunioni nei quartieri della città”, si chiedeva alla governance amministrativa rendese un cortese ed urgente incontro. Che non è mai avvenuto e, probabilmente, non avverrà in tempi ristretti. Ad ogni buon fine, in quella precedente richiesta, si faceva presente “che il termine per proporre il ricorso scadrà quanto le S.V.I.me sono ancora in carica. E, pertanto, la futura amministrazione, che prima o poi sarà eletta dai cittadini di Rende, non potrà promuovere ricorso dinanzi al Tar.
Tale richiesta, è motivata dai danni che una fusione “a freddo” con i Comuni di Cosenza e Castrolibero può provocare alla nostra comunità. Pericolo percepito dalla gran parte dei nostri concittadini, per come giustamente fatto notare dal dott. Giuffrè il 6 novembre 2023 in sede di audizione presso la Prima Commissione del Consiglio Regionale avente ad oggetto la Proposta di Legge Regionale sulla fusione”.
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