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Venerdì 22 Novembre 2024

Usura ed estorsione a Paola, chieste condanne per 36 anni I NOMI

20061011 - PONTEDERA - ROMA - POL - SCIOPERO AVVOCATI: CAMERE PENALI, ADESIONE MASSICCIA. Toghe di magistrati poggiate su alcune sedie di un'aula del tribunale di Pontedera (Pisa). Una ''massiccia adesione'' sta caratterizzando il primo dei tre giorni di astensione dalle udienze indetti dall' Unione delle Camere Penali Italiane ''per difendere la parte relativa alla distinzione delle funzioni della riforma dell'ordinamento giudiziario e l'assetto culturale della professione forense''. Lo rende noto Giunta dell' Unione, recentemente rinnovata sotto la presidenza di Oreste Dominioni, che esprime ''grande soddisfazione per l'adesione totale alle battaglie ideali dell'avvocatura penale''.FRANCO SILVI - ANSA - I51

Usura ed estorsione: chiesta dalla Dda la condanna per tre persone. Il processo in corso presso il Tribunale di Paola - collegio penale presieduto dal giudice Salvatore Carpino - nasce da una inchiesta del 2021 ed è riconducibile all’operazione che ha portato in carcere i germani Vito Della Gatta, 51 anni e Tammaro Della Gatta di 46 anni. Nel procedimento è finito poi anche Salvatore Posco. Ieri mattina nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero, Anna Chiara Reale, ha chiesto le condanne a 16 anni di carcere per Tammaro Della Gatta, 14 anni per Vito Della Gatta, mentre 6 anni sono stati chiesti per Salvatore Posco. I tre sono difesi dagli avvocati Giuseppe Bruno, Fiorella Bozzarello e Giorgio Cozzolino. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state a suo tempo eseguite dal Nucleo Operativo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Scalea agli ordini del capitano Andrea D’Angelo. I tre secondo l’inchiesta avrebbero legami con la famiglia Muto. A loro sono contestati episodi di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Gli imputati sono ritenuti responsabili di aver erogato prestiti a tassi d’interesse usurari, minacciando gravemente le vittime per ottenere il pagamento dei debiti. L’indagine ha preso avvio da una denuncia presentata da un imprenditore balneare di Scalea, vittima di attività usurarie da diversi anni, ed è poi proseguita con attività tecniche che hanno portato alla luce anche un’altra vicenda di presunta estorsione. Dalle intercettazioni emerse in seguito come i germani Della Gatta avrebbero continuato non solo a pretendere i soldi dalle vittime ma anche a minacciarli. Nel contempo era stata data a suo tempo esecuzione al sequestro preventivo di 250mila euro e di un locale di 100 metri quadrati. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e i carabinieri della Compagnia di Scalea le ipotesi di reato contestate sono da inserire tra attività di prestito con l’aggravante del legame con l’organizzazione mafiosa. Nelle prossime udienze discuteranno gli avvocati della difesa. Poi la sentenza che è prevista per fine anno. I tre imputati sono in ogni caso da considerarsi innocenti fino all’ultimo grado di giudizio.

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