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Cosenza, vasche e fontane sotto colle Pancrazio

Città vecchia: un’intera rete collegata ad un sistema di cunicoli è venuta alla luce in via Messer D’Andrea, nell’area di un cantiere Cis. Sinergie soprintendenza-Unical: Centro di restauro regionale a San Francesco D’Assisi

Il centro storico ogni qualvolta è stato oggetto di lavori complessi ha sempre riservato grandi sorprese. Tracce di costruzioni di epoche antiche che hanno appassionato i cultori della materia. Siti archeologici che successivamente sono stati riqualificati e custoditi. Era accaduto in occasione degli interventi di piazzetta Toscano, nei vicoli di corso Telesio, nel palazzo che si affaccia su piazza 15 Marzo. E la storia si è ripetuta durante le recenti operazioni di verifica in uno dei cantieri del Cis aperti nella città vecchia. Quello tra colle Pancrazio e San Francesco d’Assisi dove si lavorerà ai cosiddetti “accessi meccanizzati” (ascensori, scale mobili, messa in sicurezza di palazzi a rischio crollo, accesso a strade, in una vasta area compresa tra piazza Valdesi e colle Pancrazio). Sarà l’undicesimo cantiere del Cis curato dall’amministrazione comunale (apertura fissata per il mese di gennaio). Ebbene, durante i primi sondaggi è venuta alla luce un’intera rete di fontane e vasche ipogee collegate ad un sistema di cunicoli per la canalizzazione nel colle Pancrazio. La scoperta è stata annunciata dal consigliere comunale con delega al Cis Cosenza centro storico, Francesco Alimena. «Tale ritrovamento - spiega - è avvenuto nel corso delle indagini e rilievi preparatori e propedeutici alla progettazione dell’intervento Cis denominato “Accessibilità del centro storico di Cosenza”. Il ritrovamento storico è oggetto di studi approfonditi, rilievi, approfondimenti, nonché di una campagna di indagini archeologiche al fine di valorizzare il sito. Il Cis “Cosenza centro storico”, come spesso sottolineato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza, si dimostra uno strumento utile non solo per creare o adeguare le necessarie infrastrutture del quartiere, ma anche una occasione per scoprire e approfondire la nostra storia».

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