Non si ferma la protesta dei detenuti della Casa Circondariale di Contrada Petrosa. Il reparto della Polizia Penitenziaria, infatti, starebbe faticando per frenare tutta una serie di rumorose proteste che si protraggono da diversi giorni. L'obiettivo sarebbe quello di mettere in risalto carenze e problematiche già poste all'attenzione del Garante dei detenuti. Sullo sfondo c'è soprattutto lo spazio, la vivibilità delle celle, gli arredi, i servizi igienici e l'assenza delle docce da creare in celle che sarebbero troppo anguste. La scia di proteste è legata ad un istituto di 180 detenuti circa. «L'area femminile è a regime chiuso, senza docce e acqua calda in cella; i metri richiesti per ogni detenuto non ci sono; molte celle sono sprovviste di un tavolo per mangiare con uno scrittoio; il carcere è a regime chiuso; non funzionerebbe l'area verde per i bambini nonostante la sua presenza in istituto; l'area trattamentale risulterebbe deficitaria; il cibo sarebbe scarso e immangiabile; c'è carenza di medicinali e personale di Polizia Penitenziaria». La scia di manifestazioni (o tumulti) dovrebbero andare avanti sino alla fine del mese, vale a dire nel momento in cui i detenuti proveranno nuovamente ad investire della questione il garante dei detenuti, ma anche e soprattutto il Ministero della Giustizia per innescare una nuova stagione che possa portare all'ampliamento degli spazi, magari anche la costruzione ex novo di nuovi padiglioni e reparti.