Quaranta milioni di euro. È questa la somma monstre che avanza il Comune di Rende e, di conseguenza, le casse del municipio, dalla riscossione dei tributi. “Non si può accettare tutto ciò, occorre intervenire”, hanno detto e ridetto i tre commissari prefettizi. Santi Giuffrè, Michele Albertini e Rosa Correale hanno deciso, allora, di individuare altre possibili soluzioni. Non tanto per impaurire i cittadini morosi ma, piuttosto, per sensibilizzare maggiormente la società di riscossione, la Maggioli. E per fare lievitare le entrate nel bilancio comunale.
In che modo? Difficile pronosticarlo ma la certezza è che da oggi in avanti si cambia registro. Per la cronaca, a marzo scorso, ben otto mesi fa, la società Maggioli ha vinto, nuovamente, la gara pubblica per la riscossione dei tributi comunali. La triade commissariale ha rimodulato quel bando pubblico, consentendo un risparmio annuo di almeno 300 mila euro. Denari pubblici che faranno certamente comodo alle casse municipali. La gestione ha la durata di cinque anni. Poco più di 4 milioni, 700 mila euro l’importo complessivo dell’operazione economico-finanziaria. La Maggioli -va detto - ha gestito la riscossione dei tributi locali con l’amministrazione Manna. L’ex sindaco, a luglio dello scorso anno, aveva prorogato di altri mesi la scadenza ufficiale della concessione. Il tempo utile per ridisegnare e tracciare un nuovo bando ad evidenza pubblica, oltre che limare alcuni aspetti propriamente tecnici. L’azienda è stata spesso messa sotto accusa politica e amministrativa. Ricordiamo che Maggioli Spa deve occuparsi della riscossione dei Tributi municipali quali Ici, Imu, Tasi, Tari, imposte sulla pubblicità, Tosap e via discorrendo. Le polemiche invece erano legate all’ipotetica mancata o “minima” riscossione delle tasse verso i cittadini.
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