Restituire dignità all’ospedale tornando a far vivere quei reparti oggi completamente vuoti. Queste le ragioni che hanno spinto ieri mattina un nutrito gruppo di cittadini a prendere parte al sit-in di protesta davanti al nosocomio cittadino organizzato dalle sigle sindacali Cgil, Fp-Cgil e Spi, locali e provinciali. Quello di Acri è infatti un ospedale purtroppo svuotato di tutti i servizi, irriconoscibile agli occhi soprattutto di chi per anni ci ha lavorato, in qualità di medico, e che oggi si muove in una struttura semi deserta che un tempo erogava invece prestazioni sanitarie di primissimo livello. La rabbia e l’amarezza dei cittadini è tanta soprattutto perché in questi anni si è assistito, e si continua ad assistere, alle passerelle di tanti politici con il risultato che nulla è mai cambiato. «Questa situazione - hanno incalzato le sigle sindacali organizzatrici - non è accettabile per una comunità che merita assistenza sanitaria adeguata e tempestiva considerato anche che la medicina del territorio è praticamente inesistente, costringendo i cittadini a percorrere molti chilometri per accedere a visite specialistiche e trattamenti». Di questo è consapevole anche il primo cittadino Pino Capalbo che insieme al consigliere comunale Raffaele Gencarelli, alla segretaria del circolo Pd di Acri, Ines Straface, e alla segretaria provinciale di Sinistra Italiana, Iolanda Magliari, ha preso parte alla manifestazione. Per la Cgil è necessario «un immediato intervento da parte delle istituzioni per ripristinare i servizi sanitari essenziali, garantire il reclutamento di personale medico e restituire all’ospedale di Acri la funzionalità necessaria per garantire un’adeguata assistenza sanitaria». Quella di ieri ha anticipato la manifestazione che si terrà a Cosenza nella mattinata del 9 novembre, organizzata sempre dalla Cgil.