Cosenza

Giovedì 24 Ottobre 2024

Lotta all’usura, aperto uno sportello all’interno del palazzo comunale di Rende

Un momento dell'operazione nella quale è coinvolto anche il sindaco di Rende Marcello Manna, destinatario di un divieto di dimora e di un'interdizione dai pubblici uffici, tra le persone coinvolte nel blitz di guardia di finanza e carabinieri al Comune di Rende, coordinato dalla Procura di Cosenza, che ha portato all'arresto di tre persone ai domiciliari e all'esecuzione di diversi provvedimenti a carico di amministratori, imprenditori e professionisti, 10 Novembre 2022. ANSA/US CARABINIERI

Un posto nel Palazzo. Per stare vicini alla gente. La Fondazione antiusura diocesana “Don Carlo De Cardona” avrà da oggi dei locali all’interno della sede municipale rendese. È un messaggio forte lanciato dalla Chiesa e dalle Istituzioni in un territorio nel quale i finanziamenti privati e i prestiti a strozzo sono un “male oscuro” incombente da decenni sulla popolazione. Inchieste giudiziarie e suicidi di persone finite inj mano ai “cravattari” confermano purtroppo ineluttabilmente questo inquietante dato. È per questo che all’apertura dello sportello della Fondazione saranno presenti stamane i commissari prefettizi che gestiscono il Comune dopo lo scioglimento per mafia, il prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, l’arcivescovo Giovanni Checchinato e i rappresentanti delle forze di polizia. Ma qual è il ruolo svolto dalla “De Cardona” nell’area urbana? Lo abbiamo chiesto al presidente della Fondazione, Paolo Mancuso. «Noi compiamo quest’anno 25 anni di attività. Tutto cominciò nel 1999 per impulso di monsignor Giuseppe Agostino, che comprese subito quanto l’usura fosse condizionante in questa zona della Calabria. Nel tempo abbiamo fatto molte cose perchè ci dedichiamo alle famiglie indebitate e a ruschio usura. Noi diamo garanzie perchè possano essere riammesse nel circuito del credito legale. Con le nostre garanzie le banche, in particolare le Bcc, consentono ai nuclei familiari finiti in difficoltà di aprire un mutuo per rimettersi in bonis e nel tempo restituire la somma ricevuta a interessi pari quasi allo zero». Quante famiglie avete aiutato? «Negli anni abbiamo aiutato 2100 famiglie con 12 milioni di euro di interventi. La nostra è una attività silente ed efficace». Quanto è diffuso il fenomeno dei prestiti a strozzo? «L’usura nel nostro territorio incide molto, è diffusissima. Si tratta di un reato silente e terribile anche perchè tra l’usuraio e l’usurato si crea rapporto di dipendenza psicologica . È una piaga, ma le denunce sono poche proprio a causa di questo complesso rapporto che s’instaura tra vittima e creditore privato».

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