Sono ancora da chiarire i motivi che hanno causato l'incendio che si è sprigionato all'interno del cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide. Il rogo benché domato in tempi rapidissimi ha suscitato più di una preoccupazione guardando quelle alte lingue di fumo denso e nero che si sono levate in area lunedì mattina nella zona che andrà a ospitare gli impianti tecnici della struttura. Preoccupazione anche per eventuali ritardi che il cronoprogramma potrebbe subire, anche se tutte le autorità coinvolte hanno chiarito che i lavori sono immediatamente ripresi e che i danni sono stati del tutto limitati. Dolo o caso fortuito? A queste domande dovranno rispondere le indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano diretto dal colonnello Marco Filippi, che stanno lavorando sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari guidata da Alessandro D'Alessio. Al momento sono state acquisite le immagini delle telecamere di sicurezza presenti all'interno del cantiere e sono state ascoltate, già nell'immediatezza del fatto, diverse persone per cercare di ricostruire gli eventi che hanno preceduto lo sprigionarsi delle fiamme. Nella zona interessata dall'incendio erano stoccati materiali di diversa natura da materiale plastico edile ed anche di ferramenta. «Purtroppo è successo, ma per fortuna non ha interessato la struttura principale». Sono queste le rassicuranti parole del direttore dell’Asp Martino Rizzo che via social ha cercato di rispondere alle tante sollecitazioni destate dalla preoccupazione suscitata nella comunità dall’incendio. «È andato in fumo un deposito di materiale elettrico, con incendio di materiali plastici (da qui il fumo nero). La zona interessata, dopo il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco, è stata delimitata, e si provvederà nei prossimi giorni alla bonifica e al ripristino di alcune parti di intonaco danneggiate. Già da subito, domato l'incendio, il personale ha ripreso i lavori nel corpo principale. Sulle cause, si resta in attesa dell'esito degli accertamenti effettuati». Intanto la FenealUil Calabria esprime profonda preoccupazione per quanto accaduto.
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