La rivoluzione della grammatica del concetto base di cure ed assistenza, introdotta coi fondi del Pnrr, si muove a rilento tra le pieghe della burocrazia. In Calabria, gli ospedali di comunità da attivare entro il 2026 sono 20 più altri 3 con fondi extra Por, le case di comunità 61 più altre 4 al di fuori degli stanziamenti europei e le Cot saranno 21 più altre due. Rispetto al cronoprogramma, però, quasi tutte le regioni sono indietro. Cosenza è in ritardo, ma non è un problema che riguarda la Regione o l’Asp che devono attuare il programma. Anzi, le strutture intermedie sono già nate sulla carta, nell’immobile che per anni è stata la casa della polizia municipale. Si tratta di un immobile che si sviluppa su 4.800 metri quadrati che l’Azienda sanitaria ha acquisto da Palazzo dei Bruzi. La casa di comunità occuperà 800 metri quadrati, il resto della superficie è destinato all’ospedale di comunità che avrà una disponibilità di 20 posti letto. Sarà un luogo di ricovero per pazienti non acuti con funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero a gestione infermieristica. E si seguiranno anche riacutizzazioni non complesse. La casa di comunità sarà, invece, un punto di riferimento per l’assistenza di prossimità per la popolazione, di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. Ci sarà una équipe multiprofessionale minima, è prevista la turnazione dei medici di base e dei pediatri di libera scelta, saranno dotati di tecnologie che ne faranno delle strutture polivalenti. E non solo. L’Asp s’era già mossa anche per l’ascensore che dovrà collegare le due strutture filtro. E per questo aveva commissionato le indagini geognostiche e la redazione della relazione geologica e sismica. E, adesso, che tutto è pronto c’è un solo problema: l’edificio è ancora occupato dalla polizia municipale. Dunque, nelle prossime ore, il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Antonello Graziano, scriverà al sindaco, Franz Caruso, per provvedere al trasloco degli agenti in una nuova sede che, allo stato attuale, non è stata nemmeno individuata.