Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Corigliano Rossano, il centro di procreazione assistita è la solita favola senza lieto fine

La struttura era stata inaugurata nel Compagna il mese di marzo del 2022. Il trasferimento del medico e la mancata sostituzione ne hanno determinato il declino poco dopo l’avvio delle attività preliminari

Ospedale "Compagna" di Corigliano

Il taglio del nastro era avvenuto, in maniera beneaugurale, l’8 marzo del 2022, giorno della festa della donna, una data simbolo per regalare la speranza alle donne del territorio di diventare madri senza dover abbandonare la propria terra e la propria casa, ma ad oggi nulla più si sa del centro, di primo livello, di procreazione medicalmente assistita istituito a Corigliano Rossano dall’Asp di Cosenza nell’ospedale Compagna di Corigliano. Si trattava del primo nell’area Asp cosentina e l’unico lungo la fascia jonica. Il servizio non sarebbe più disponibile poiché il medico specializzato nella procreazione assistita è stato trasferito e questa figura di riferimento non è stata rimpiazzata. Non si sa se è solo un problema di carenza di medici, di certo le premesse con cui il servizio era nato erano tutt’altre come ebbe a dire all’epoca il commissario dell’Asp Vincenzo La Regina il giorno della presentazione del servizio che poteva contare sulla guida dell’allora dirigente dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, Gaetano Gigli, sulle competenze della dott.ssa Concetta Perri. I risultati, tra le altre cose, non erano neanche tardati ad arrivare visto che solo pochi mesi dopo il taglio del nastro si è assistito al primo parto guidato a conclusione del percorso intrapreso da una coppia del processo di procreazione assistita. Da allora del servizio non si è più parlato e l’attenzione come si sa, soprattutto nelle ultime settimane, si è tutta concentrata solamente sul trasferimento del punto nascita dal Compagna al Giannettasio nell’ottica di quella riorganizzazione dei servizi dello spoke di Corigliano Rossano disegnata dall’Asp e che ha incassato nei giorni scorsi anche il placet dei vertici regionali. C’è da dire che nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Corigliano, oggi senza primario ma con un dirigente facente funzioni, si superano, in media, i 500 parti, limite minimo imposto dal Ministero come garanzia di sicurezza dei Punti Nascita. Eppure del servizio di procreazione non si è fatto più cenno, nonostante il tema della infertilità è un argomento purtroppo noto a tanti, visto che ormai colpisce il 15-20% delle coppie, e va ad acuire il basso tasso di natalità che colpisce il nostro Paese.

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia