Tutta colpa della scarsa tecnologia presente in molte scuole. Si difendono così alcuni dei docenti che in questi giorni, e almeno sino a fine gennaio 2025, sono ascoltati dall’Ufficio procedimenti disciplinari dell’Ambito territoriale provinciale cittadino per l’inchiesta sull’uso illecito dei cinquecento euro garantiti dalla Carta del docente. In base a quanto trapelato, alcuni dei prof e delle prof che stanno sfilando davanti al personale di Palazzo Lecce coordinato dalla direttrice Loredana Giannicola, confessano d’avere usato il denaro per acquistare uno smartphone, che non si può fare a differenza del tablet che invece è acquistabile col bonus, ma sottolineano di averlo fatto poiché nell’istituto in cui erano impegnati non c’erano computer in aula né altri sistemi per potere usare il registro elettronico, a esempio per firmare la presenza, quindi lo smartphone era fondamentale per svolgere il loro lavoro di docenti. Quindi non c’era dolo, ma solo la necessità di risolvere un problema pratico. Se e quanto la tesi è legittima, lo dovrà decidere l’Ufficio procedimenti disciplinari quando, concluse le audizioni, sarà chiamato al non facile compito di tirare le somme per assumere gli eventuali provvedimenti che ritenesse necessari. Intanto i docenti continuano a salire ogni giorno, con comprensibile timore, le scale di Palazzo Lecce per il dialogo con lo speciale organo. Anche oggi l’elenco è denso, come lo è stato nei giorni scorsi e come sarà ancora per almeno un paio di mesi.
L’inchiesta
Il caso è scoppiato nei primi mesi del 2023 grazie a un’inchiesta di procura e guardia di finanza. In base a quanto ricostruito da investigatori e inquirenti, avrebbero acquistato elettrodomestici, condizionatori d’aria, televisori e smartphone di ultima generazione invece che quanto previsto e rigidamente fissato dalla legge. Il bonus annuo erogato dallo Stato è infatti destinato all’aggiornamento professionale e quindi spendibile per l’acquisto di software, hardware, libri di testo, iscrizione a corsi di laurea o master, biglietti di musei, iniziative di arricchimento culturale o altre cose variamente legate alla professione docente.