Il concertone di San Silvestro è già diventato qualcosa di più di un ragionevole sospetto. È una equazione finanziaria che non torna. Nelle rimesse politiche dell’opposizione si ragiona, soprattutto, sulle modalità del casting per la scelta dell’artista ingaggiato per il brindisi di fine anno. Un cin cin dai costi esagerati. Poco meno di un quarto di milione di euro (secondo la minoranza), chiavi in mano. Il nome, già ufficializzato da Palazzo dei Bruzi, è quello di Achille Lauro, reduce da X-Factor. Un cantautore, hip hop, pop e rapper, che sta risalendo le gerarchie popolari, spinto, soprattutto, dai più giovani. Ma quel retroscena riportato a galla, nelle ultime ore, sull’opzione “solidale” di Gigi D’Agostino, misteriosamente ignorata dal Municipio, apre le porte all’ennesima indignata invettiva. E l’“attacco al potere” segue proprio le traiettorie delle dichiarazioni del dj torinese.
L’“Operazione-San Silvestro” non convince Francesco Caruso, Francesco Spadafora, Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto, Michelangelo Spataro, Francesco Cito, Alfredo Dodaro, Francesco Luberto e Antonio Ruffolo, che hanno deciso d’indagare i motivi che avrebbero portato a puntare su Achille Lauro: «Alla luce delle dichiarazioni dell’artista D’Agostino sul concerto di Capodanno, prendiamo atto dell’ennesima contraddizione dell’Amministrazione Caruso che, se da un lato lamenta situazioni economico finanziarie disastrose in cui versa l’ente, dall’altro rifiuta la proposta del dj disponibile a donare il suo compenso all’Ospedale di Cosenza».
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