
L’aula bunker della discordia. La protesta degli avvocati cosentini riesplode in tutta la sua veemenza: a causa dell’allagamento della mega-struttura giudiziaria di Lamezia Terme, il maxiprocesso “Reset” è stato trasferito a Castrovillari. E nella città del Pollino il plesso individuato per ospitare avvocati, detenuti e magistrati non sarebbe nelle condizioni idonee a sopportare un peso del genere. Una scelta quella di Castrovillari duramente contestata dalla Camera penale bruzia e dal Consiglio dell’Ordine forense. E così, come mai accaduto in precedenza civilisti, penalisti e amministrativisti, hanno deciso pwerciò di condividere le ragioni di un’astensione dalle udienze proclamata per il 28, 29 e 30 gennaio prossimi.
Ma la cosa ancora più singolare e destinata ad aprire ulteriori fronti di protesta, è che pure l’udienza preliminare riguardante la maxinchiesta “Recovery”, istruita dalla Procura antimafia di Catanzaro contro 173 persone impegnate nel Cosentino in attività di narcotraffico, dovrà essere celebrata altrove. Dove? A Catania, nell’aula “Bicocca”, il 31 gennaio. Per le parti interessate si tratterà di sottoporsi a uno spostamento non da poco. Ma qual è il problema? A Cosenza non vi sarebbero aule in condizioni di ospitare procedimenti con un numero così alto di imputati.

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