Sei ragazzi tra i 20 e i 23 anni sono stati arrestati nella notte tra sabato e ieri per rissa. Due i denunciati a piede libero. Per fortuna nessuno ci ha rimesso la vita. Ma è stata una notte particolarmente difficile, infatti, quella trascorsa dai detective del capitano Michelangelo Iocolo, per riportare la calma e ricostruire i fatti. e , dopo le formalità di rito, i giovani ammanettati sono stati trasferiti nel carcere della Petrosa. La zona della maxi-zuffa è quella di viale Caldora, su cui si aprono alcuni locali. Un luogo particolarmente attenzionato dalle forze dell’ordine. Soprattutto negli ultimi periodi. E questo per motivi di ordine pubblico. Stavolta l’intento di alcuni giovani, definiti dalle forze dell’ordine “difficili”, non era proprio quello di trascorrere un week end sereno: i carabinieri, intorno all’una e trenta, sono transitati nei pressi dell’Ufficio postale 2 e, in un “normale” controllo del territorio, si sono trovati difronte ad un vero e proprio scenario di guerriglia, con giovani contro altri giovani. Tutto per motivi futili che saranno vagliati nelle prossime ore dall’autorità giudiziaria. Poche le indiscrezioni trapelate. Ma ragazzi, tre sono stranieri e il resto del posto, si sono scatenati con pietre e il lancio di bottiglie. Lo scontro lascia emergere diversi altri interrogativi sull’educazione alla gestione dei conflitti. Sugli sguardi dati ad una ragazza. Sulle offese che scatenano la violenza in veri e propri ring della strada, nuova frontiera di un mondo devastato dalla rabbia belluina. Un vero e proprio inferno. Le conseguenze sociali del confronto non lasciano spazio a soluzioni diverse se non quella di procedere con una più marcata azione di repressione: nelle prossime ore si terrà l’udienza di convalida e il giudizio direttissimo (alcuni degli indagati sono difesi dagli avvocati Ugo e Miriana Anelo).
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