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Corigliano Rossano, dopo l’esondazione del Crati solo inutili promesse

Gli otto milioni di euro stanziati dalla Regione per il potenziamento degli argini sono fermi ormai da sei anni

L'esondazione del fiume Crati a Corigliano Rossano

«È assurdo che gli 8 milioni di euro per l'argine destro del Crati restino fermi mentre il nostro territorio rischia per ogni piena».
Lo ripete da tempo il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi nel mentre torna di attualità la preoccupazione per la fragilità degli argini del Crati che attendono dal 2018 un intervento risolutivo per sventare ogni ipotesi di un ripetersi della devastante esondazione che ha spazzato via le fatiche di una vita di tanti allevatori e agricoltori, distruggendo con la furia delle acque tanti progetti di vita e portando nelle case disperazione e fango.
Secondo la denuncia fatta da un cittadino, la situazione continua a peggiorare di anno in anno ed espone tutti alla possibilità che si verifichi una nuova e violenta esondazione. Senza contare che sono arrivati solo in minima parte i risarcimenti.
«Mi limito a dire, ha proseguito il primo cittadino, che questo intervento doveva iniziare nel 2019 e finire nel 2020, mentre alle porte del 2025 non è nemmeno iniziato. C'è bisogno di aggiungere altro?».
Nelle foto postate sul suo profilo social, il sindaco Stasi evidenzia come l'unico intervento fatto sull'argine in questi anni, è quello realizzato dal Comune, in emergenza, «evitando una nuova esondazione».
Ma i problemi non solo legati solo al mancato stanziamento dei fondi, ma anche al fatto che la somma indicata oggi non è più congrua per coprire tutti gli interventi previsti e necessari. «Sapete qual è la beffa? Rimarca infatti Flavio Stasi, che rispetto a quando sono stati stanziati, con questi fondi oggi si realizzeranno metà dei lavori. Tutto a scapito dei cittadini. La cosa imbarazzante è che mentre non si spendono i fondi per la messa in sicurezza, si da incredibilmente parere positivo ad un Piano (PAI) che vincola praticamente tutto, mettendo in discussione lo sviluppo e le pianificazioni di interi territori. È evidente che su questo tema in Regione c'è molta confusione, per non dire altro. L'ho detto e lo ripeto: fondi e poteri commissariali vengano conferiti ai Comuni che, a differenza di altri enti, producono più fatti e meno chiacchiere social». Come annunciato settimane fa, entro i primi giorni di gennaio dovrebbe essere pubblicato il bando di gara d’appalto per la messa in sicurezza dell’argine del fiume Crati, per come ha assicurato anche la presidente della terza commissione del Consiglio Regionale Pasqualina Straface chiarendo che è in corso la procedura progettuale esecutiva dell’intervento di cui è titolare il Commissario di Governo per il contrasto del Dissesto idrogeologico. Anche il Commissario, Maria De Filpo, ha fatto sapere che l’iter potrebbe concludersi con la pubblicazione del bando nei primi giorni del 2025 e con l’inizio dei lavori entro la fine dello stesso anno.

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