Due passi indietro. Le associazioni Avis, Avo, Amici del Cuore, Medici Cattolici, Associazione Famiglie Disabili e Solidarietà e Partecipazione, infatti, tornano a denunciare la carenza di operatori sanitari, ma anche e soprattutto il degrado in cui sembra essere piombato l’ospedale. Sullo sfondo c'è, purtroppo, il completo disinteresse dei sindaci del territorio, sempre più scoraggiati ad affrontare un'emergenza che non sembra finire mai. Per i degenti è, purtroppo, una vera disdetta, tanto che non è facile trovare risposte adeguate se non spostandosi in altri spoke o in strutture sanitarie che siano capaci di assicurare prestazioni di base, anche quando si tratta di rinnovare persino un “semplice” piano terapeutico. Tutto è diventato difficile. Anche il reperimento delle medicine per i cardiopatici o alcuni tipi di analisi che si è costretti a effettuare fuori dal presidio medico del Pollino. Tutto con costi non facili da sostenere. Soprattutto per le fasce più deboli della società. Le associazioni di volontariato – da anni si battono per una Sanità che rispetti i livelli minimi di assistenza – rilevano come continua a essere assai precaria la situazione e con essa la possibilità di offrire alle persone che vi fanno ricorso le dovute risposte.