Inchiesta e arresti legati al Terzo Megalotto sulla 106, l'appello di “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
Nella mattinata del 17 gennaio 2025, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito sei arresti nell’ambito di un’operazione contro le infiltrazioni mafiose nei lavori del Terzo Megalotto della Strada Statale 106 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e istigazione alla corruzione. Il Consiglio Direttivo dell'Organizzazione di Volontariato "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106" ha accolto con preoccupazione la notizia degli arresti. Pur ribadendo piena fiducia nella magistratura, l’organizzazione sottolinea il suo duplice impegno: promuovere l’ammodernamento della “strada della morte” in Calabria e garantire la trasparenza nella realizzazione delle infrastrutture. Tra le criticità segnalate, l’organizzazione ha evidenziato:
- Ritardi nella costruzione delle gallerie artificiali e naturali.
- Problematiche legate a una frana a Roseto Capo Spulico.
- Degrado di manufatti prefabbricati, con ferri arrugginiti e condizioni precarie.
- La cessazione improvvisa della collaborazione tra la multinazionale del cemento Sirjo SCpA (Gruppo Webuild SpA) e Geoservice Srl, responsabile dell’analisi dei materiali.
Appello alle autorità
L’organizzazione auspica che le indagini chiariscano ogni aspetto, garantendo la realizzazione di un’infrastruttura moderna, sicura e libera da contaminazioni mafiose. «Solo attraverso trasparenza e legalità – ribadiscono – sarà possibile trasformare la S.S. 106 da simbolo di tragedie a strada del progresso per la Calabria».